Fenice, si alza il sipario con la Clemenza di Tito

Pubblicato: 20/11/2025, 11:06:143 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Fenice, si alza il sipario con la Clemenza di Tito

Il ministro blocca lo sciopero e conferma Venezi

La Fenice di Venezia apre il sipario sulla Clemenza di Tito di Mozart senza sciopero. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha deciso di intervenire direttamente, blindando la direttrice Beatrice Venezi e rinnovando la fiducia al soprintendente Nicola Colabianchi. La decisione è arrivata mercoledì attraverso il Consiglio di indirizzo della Fondazione Teatro La Fenice, convocato per la prima volta a esprimersi sulla controversia che da due mesi agita il prestigioso teatro lagunare. Lo spettacolo di questa sera, con la direzione del britannico Ivan Bolton, andrà dunque in scena regolarmente, ma il clima rimane teso dietro le quinte.

Due mesi di contestazioni e divisioni

La nomina di Beatrice Venezi alla guida della Fenice ha scatenato una tempesta senza precedenti nel teatro veneziano. Le maestranze, compatte e organizzate, hanno contestato sia la designazione della direttrice sia il suo curriculum, ritenuto insufficiente per un'istituzione di tale prestigio internazionale. La protesta ha varcato i confini nazionali, attirando l'attenzione della stampa estera e trasformandosi in un caso che ha diviso nettamente gli schieramenti: da una parte orchestrali e organizzazioni sindacali, dall'altra il ministero, il sindaco Luigi Brugnaro e la direzione del teatro. Le tensioni non si sono placate nemmeno dopo l'intervento ministeriale, rimanendo latenti sotto la superficie di una decisione che appare più imposta che condivisa.

Il veto al comunicato sindacale in sala

Un episodio emblematico della rigidità della situazione riguarda il comunicato sindacale che i lavoratori intendevano leggere durante la rappresentazione. Il Consiglio di indirizzo ha vietato la lettura in sala, negando l'autorizzazione richiesta dal sindacato. Questa scelta ha ulteriormente irrigidito le posizioni, trasformando la prima della Clemenza di Tito in un momento di confronto non solo artistico, ma anche politico e istituzionale. La decisione di impedire la voce dei lavoratori rappresenta un tentativo di normalizzazione forzata, che però non elimina le ragioni profonde del conflitto.

Cosa accade dopo il sipario

La questione della leadership della Fenice rimane aperta, nonostante l'intervento ministeriale. La conferma di Beatrice Venezi rappresenta una scelta politica del governo, ma non risolve i dubbi legittimi sollevati dalle maestranze riguardo alle competenze e all'esperienza necessarie per dirigere uno dei teatri più importanti d'Italia. Il soprintendente Nicola Colabianchi mantiene la sua posizione con il rinnovo della fiducia, ma dovrà gestire un'istituzione dove la coesione interna è stata profondamente compromessa. Le prossime settimane e mesi diranno se questa decisione dall'alto riuscirà a ricucire le fratture o se continuerà a covare un malessere destinato a riemergere.

Una vittoria di Pirro?

La scelta del ministro Giuli di blindare la direttrice potrebbe rivelarsi una vittoria di Pirro. Sì, lo spettacolo di stasera si farà, sì, non ci sarà sciopero, ma il prezzo pagato in termini di clima interno e credibilità istituzionale potrebbe essere significativo. Un teatro vive di armonia tra direzione, artisti e maestranze: quando questa armonia viene meno, anche le migliori produzioni artistiche ne risentono. La Clemenza di Tito andrà in scena, ma il vero dramma si gioca nei corridoi della Fenice, dove le tensioni rimangono palpabili e il futuro dell'istituzione veneziana resta incerto.

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