Il contesto della partita
Domenica 16 novembre 2025, allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, si è giocato l’ultimo incontro del girone di qualificazione ai Mondiali 2026 tra Italia e Norvegia. Nonostante la gara non abbia più influito direttamente sulla classifica, con la Norvegia già virtualmente qualificata e l’Italia condannata ai playoff, la posta in gioco rimaneva alta per gli Azzurri guidati da Gennaro Gattuso. La squadra italiana, reduce da una fase di difficoltà tecnica e psicologica, ha affrontato il match con l’obiettivo di rilanciare autostima e convinzione in vista degli spareggi di marzo. La necessità di un risultato positivo si è fatta sentire soprattutto per dimostrare di poter competere contro una formazione di alto livello, guidata da Erling Haaland, uno degli attaccanti più temuti al mondo.
Scelte tattiche e formazione
Gattuso ha optato per un modulo 3-5-2, confermando un atteggiamento offensivo nonostante le difficoltà. La coppia d’attacco era composta da Retegui e Pio Esposito, con quest’ultimo considerato un vero “9” e chiamato a fare la differenza in area di rigore. In porta è stato confermato Gianluigi Donnarumma, mentre in difesa il ballottaggio tra Mancini e Buongiorno ha visto prevalere il romanista, ritenuto più affidabile contro i marcantoni norvegesi. A centrocampo, la scelta di Gattuso ha puntato su giocatori capaci di garantire sia copertura che spinta offensiva, con Barella e Locatelli tra i protagonisti. La squadra ha mostrato un atteggiamento combattivo, cercando di restituire intensità e aggressività, elementi mancati nelle partite precedenti.
L’importanza psicologica della gara
Anche se la qualificazione diretta era ormai fuori portata, la partita ha rappresentato un banco di prova fondamentale per la nuova Italia di Gattuso. Il tecnico ha definito questo momento come l’inizio di un “secondo ciclo”, in cui la squadra deve ritrovare fiducia e concretezza in zona gol, un aspetto che ha pesato molto nelle precedenti uscite. Il doppio 9 scelto per la serata, con Retegui e Esposito, è stato un segnale chiaro della volontà di migliorare la finalizzazione, dato che la nazionale ha tirato molto ma segnato poco nelle qualificazioni. Il risultato, pur non essendo decisivo per la classifica, poteva rappresentare un trampolino di lancio verso i playoff, dove l’Italia dovrà affrontare avversari altrettanto ostici per conquistare il pass mondiale.
Le prospettive per i playoff
Il cammino verso i Mondiali 2026 passa ora dai playoff, un percorso che si preannuncia difficile e pieno di insidie. La sfida contro la Norvegia ha messo in evidenza alcune criticità, ma anche segnali positivi per l’Italia. La capacità di tenere testa a una squadra forte come quella scandinava, pur in un momento di transizione, lascia spazio a un cauto ottimismo. Gattuso dovrà lavorare molto per migliorare l’efficacia offensiva e la solidità difensiva, ma la partita di Milano ha dimostrato che la squadra non intende arrendersi. Il sostegno del pubblico e la voglia di riscatto saranno elementi chiave nei prossimi mesi, quando l’Italia dovrà dimostrare di meritare un posto tra le grandi del calcio mondiale.
