La Vardera: Schifani cacci la Dc dalla giunta

Pubblicato: 04/11/2025, 13:27:124 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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La Vardera: Schifani cacci la Dc dalla giunta

Un appello alla responsabilità politica

Il deputato regionale Ismaele La Vardera, leader del movimento Controcorrente, ha lanciato un appello pubblico al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, chiedendo con forza l’allontanamento della Democrazia Cristiana dalla giunta regionale. La richiesta arriva a seguito di nuove rivelazioni emerse dalla stampa, che hanno riportato alla luce vicende giudiziarie legate a figure storiche del partito, tra cui Salvatore Cuffaro e Giuseppe Romano. La Vardera ha sottolineato che, di fronte a un quadro così complesso e delicato, il presidente non può permettersi di restare inerte, soprattutto per tutelare l’immagine della Sicilia e garantire la trasparenza dell’azione amministrativa. Secondo La Vardera, non si tratta di una questione di presunzione di colpevolezza, ma di responsabilità politica. “Siamo garantisti e fiduciosi che la magistratura farà il suo dovere”, ha dichiarato, “ma non si può attendere un verdetto definitivo per prendere provvedimenti che tutelino l’interesse pubblico”. Il riferimento è a una serie di indagini e inchieste che coinvolgono esponenti della Dc, alcune delle quali risalgono a diversi anni fa ma che, secondo il deputato, non possono essere ignorate in un momento così delicato per la governance regionale.

Il ruolo della Democrazia Cristiana nella giunta

La presenza della Democrazia Cristiana all’interno della giunta regionale è stata oggetto di dibattito fin dalla sua formazione. Il partito, con una lunga storia politica in Sicilia, ha ottenuto seggi e incarichi di rilievo, ma le recenti notizie di indagini e procedimenti giudiziari hanno acceso nuovi riflettori su questa scelta. La Vardera ha sottolineato che la continuità di figure coinvolte in vicende giudiziarie, anche se non ancora condannate, rappresenta un rischio per la credibilità delle istituzioni e per la percezione che i cittadini hanno della politica. “Non è immaginabile che chi è al centro di inchieste così pesanti possa continuare a governare l’Isola”, ha dichiarato il leader di Controcorrente. “La politica deve dare segnali chiari di discontinuità rispetto al passato, soprattutto quando si tratta di temi legati alla legalità e alla trasparenza”. La richiesta di La Vardera non si limita a una semplice espulsione dalla giunta, ma si estende a una riflessione più ampia sulle alleanze politiche e sulla necessità di costruire una maggioranza che possa garantire una gestione pulita e affidabile della cosa pubblica.

Una mozione di sfiducia urgente

Nel corso della sua dichiarazione, La Vardera ha annunciato di aver già chiesto a tutti i gruppi dell’opposizione di presentare insieme una mozione urgente di sfiducia nei confronti del governo regionale. “È il momento che questo governo vada a casa”, ha concluso, sottolineando che la situazione richiede una risposta immediata e decisa. La mozione, se approvata, potrebbe portare a una crisi di governo e a nuove elezioni regionali, ma il leader di Controcorrente ha ribadito che la priorità è tutelare l’interesse dei siciliani e garantire che la politica non sia più associata a scandali e vicende giudiziarie. La richiesta di La Vardera ha già trovato sostegno in alcuni ambienti dell’opposizione, ma non mancano le perplessità su una mossa così drastica. Alcuni esponenti politici hanno sottolineato che la mozione di sfiducia potrebbe avere conseguenze imprevedibili, soprattutto in un momento di grande incertezza economica e sociale. Tuttavia, la pressione mediatica e l’attenzione dei cittadini su questi temi potrebbero spingere i partiti a prendere posizione in modo più netto.

Il dibattito pubblico e le prospettive future

Il dibattito pubblico sulla vicenda è destinato a intensificarsi nei prossimi giorni, soprattutto in vista della presentazione della mozione di sfiducia. La richiesta di La Vardera ha acceso un acceso confronto tra le forze politiche, con alcuni che sostengono la necessità di un cambio di rotta e altri che preferiscono attendere gli esiti delle indagini in corso. In ogni caso, la vicenda ha messo in evidenza la crescente attenzione dei cittadini sulla trasparenza e sulla legalità della politica, temi che saranno al centro del dibattito regionale nei prossimi mesi. La Vardera ha ribadito che la sua battaglia non è contro singoli individui, ma contro un sistema che, secondo lui, ha permesso il perpetuarsi di comportamenti poco trasparenti. “Non si tratta di fare giustizialismo, ma di garantire che la politica sia al servizio dei cittadini e non di interessi personali o di gruppo”, ha dichiarato. La sua richiesta di cacciare la Dc dalla giunta e di far cadere il governo regionale rappresenta un momento di svolta per la politica siciliana, che dovrà ora decidere se proseguire sulla strada della continuità o intraprendere una nuova fase di rinnovamento.

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