Trump-Zelensky: Pace in Ucraina Vicina?

Pubblicato: 29/12/2025, 11:34:515 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Trump-Zelensky: Pace in Ucraina Vicina?
Cauto ottimismo dopo l'incontro a Mar-a-Lago, ma nodi cruciali restano irrisolti

L'incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky del 28 dicembre 2025 a Mar-a-Lago ha acceso speranze per una pace in Ucraina, con progressi annunciati ma tensioni persistenti su garanzie di sicurezza e territori occupati. Analizziamo i dettagli e le sfide ahead.

L'incontro storico a Mar-a-Lago

Il 28 dicembre 2025, Donald Trump ha accolto Volodymyr Zelensky nella sua residenza di Mar-a-Lago in Florida, in un colloquio bilaterale incentrato sulla guerra in Ucraina. Al termine dell'incontro, Trump ha dichiarato di aver fatto 'molti progressi verso la fine della guerra', esprimendo ottimismo per una soluzione diplomatica. Zelensky, dal canto suo, ha confermato discussioni sostanziali, ribadendo la prontezza dell'Ucraina a negoziare la pace. Questo faccia a faccia arriva dopo mesi di tensioni e rappresenta un passo potenzialmente decisivo nel contesto del secondo mandato di Trump, che ha fatto della risoluzione dei conflitti globali una priorità assoluta. Fonti vicine alle delegazioni indicano che si sono affrontati temi delicati, senza però divulgare dettagli specifici per preservare la riservatezza dei negoziati.

L'atmosfera dell'incontro è stata descritta come costruttiva, con entrambi i leader che hanno enfatizzato la volontà condivisa di chiudere il capitolo del conflitto. Trump ha menzionato una recente telefonata 'buona e produttiva' con Vladimir Putin, suggerendo che il presidente russo sia seriamente intenzionato a un accordo. Zelensky ha ringraziato per il dialogo aperto, precisando che ulteriori incontri con leader europei potrebbero tenersi a Washington a gennaio. Nonostante il cauto ottimismo, una fonte ucraina anonima ha confidato che permangono 'questioni difficili da risolvere', legate principalmente al futuro delle regioni occupate. La Casa Bianca ha ribadito il sostegno a una soluzione che rispetti la sovranità ucraina, mantenendo un profilo neutrale sull'esito immediato.

Questo summit non è isolato: segue precedenti tensioni, come l'incontro fallito di febbraio 2025 nello Studio Ovale, dove Trump accusò Zelensky di responsabilità nella guerra e ritrattò in seguito le sue parole dure. Oggi, il contesto è mutato grazie a negoziati intensi, con Trump che si propone come mediatore tra Kiev e Mosca. L'evento ha catalizzato l'attenzione internazionale, con reazioni prudenti da parte di Kiev, che insiste su garanzie concrete prima di qualsiasi cessate il fuoco.

Progressi annunciati e piano di pace

Trump ha delineato un piano in 20 punti emerso da settimane di negoziati, che prevede un cessate il fuoco lungo le linee del fronte attuali, con possibili zone cuscinetto smilitarizzate. Zelensky ha indicato un 95% di avanzamento nei colloqui, esprimendo gratitudine per le 'discussioni sostanziali'. Il leader ucraino ha sottolineato la disponibilità all'accordo, inclusi vantaggi economici per la ricostruzione post-bellica. Trump si è detto pronto persino a recarsi a Kiev per parlare al Parlamento, se utile, rafforzando l'impegno personale nella mediazione.

Tra i punti chiave, emerge la rassicurazione su garanzie di sicurezza 'solide', con coinvolgimento di nazioni europee. Il piano non prevede il ritiro ucraino dal 20% di Donetsk ancora controllato da Kiev, opponendosi alle richieste russe, ma riconosce concessioni territoriali potenziali. Putin, secondo Trump, è 'molto serio sulla pace', dopo una telefonata pre-incontro. Questi progressi contrastano con il fallimento di ottobre, quando Trump negò missili Tomahawk a lungo raggio, segnalando un'evoluzione diplomatica.

Nonostante l'ottimismo, dettagli precisi restano confidenziali. Un consigliere di Zelensky ha rivelato focus su regioni occupate e sicurezza futura, con la Casa Bianca che promuove una diplomazia rispettosa della sovranità ucraina. L'incontro rafforza la narrativa di Trump come 'presidente di pace', ma la complessità del conflitto ucraino supera le aspettative iniziali.

I nodi irrisolti tra Trump e Zelensky

Permangono divergenze profonde: Zelensky insiste su forti garanzie contro future aggressioni russe prima di un cessate il fuoco, temendo violazioni da parte di Putin. Trump, al contrario, preme per un'interruzione immediata delle ostilità, criticando in passato l'Ucraina per la guerra. Questioni come la zona di libero scambio nel Donbass sono definite 'irrisolte ma vicine alla soluzione', con Trump fiducioso in una risoluzione. Inoltre, il riconoscimento di concessioni territoriali divide: Kiev resiste a cessioni definitive.

Un altro punto critico è l'incontro trilaterale con Putin, non escluso da Trump, che crede nella disponibilità russa. Zelensky, supportato dall'intelligence ucraina, prevede raid russi almeno fino a febbraio 2026, ostacolando uno stop immediato. Le tensioni passate, inclusa l'opposizione USA a risoluzioni ONU pro-Ucraina, alimentano scetticismo. Zelensky cerca prestiti e beni russi congelati per ricostruire, come i 2,26 miliardi di sterline dal Regno Unito post-febbraio.

La Casa Bianca mantiene riserbo, mentre a Kiev prevale prudenza: 'Ogni passo è importante, ma servono garanzie concrete'. L'intelligence di Kyrylo Budanov prevede avanzate russe in Donetsk, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Kherson, con arruolamenti massicci per il 2026. Questi elementi irrisolti temperano l'ottimismo, richiedendo ulteriori vertici.

Prospettive future e cauto ottimismo

Nelle prossime settimane, nuovi incontri tra delegazioni ucraina e americana sono previsti, potenzialmente a Washington con leader europei. Trump ha annunciato progressi significativi, ma il conflitto si rivelerà complesso. Zelensky potrebbe ottenere supporto per la ricostruzione, enfatizzando vantaggi economici post-pace. L'ipotesi di un vertice trilaterale resta aperta, se le condizioni politiche maturano.

L'intelligence ucraina delinea uno scenario prudente: stop significativo solo nella seconda metà del 2026, con febbraio come finestra favorevole. Colloqui separati a Miami tra Ucraina, Russia e inviati Trump hanno prodotto fumata grigia, ma indizi di rilancio diplomatico persistono. L'Europa gioca un ruolo chiave nelle garanzie di sicurezza.

In conclusione, l'incontro infonde cauto ottimismo, ma nodi su territori, sicurezza e concessioni richiedono soluzioni. La diplomazia di Trump potrebbe segnare una svolta, purché bilanci interessi ucraini e pressioni russe, verso una pace duratura in Ucraina.

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