Al Gaslini di Genova
La rara malformazione e il rischio per la vista del piccolo paziente
Il bambino di due anni soffriva di agenesia del V nervo cranico destro, una grave malformazione congenita che priva la cornea del suo normale nutrimento nervoso. Questa condizione porta a ulcere corneali neurotrofiche ricorrenti, con il pericolo concreto di perdita permanente della vista. Senza un intervento tempestivo, l'occhio del piccolo sarebbe rimasto esposto a danni irreversibili, compromettendo irrimediabilmente lo sviluppo visivo in un'età così delicata. L'équipe medica ha identificato questa procedura come l'unica opzione viable per proteggere l'organo e favorire un recupero funzionale.
L'assenza del nervo trigemino, responsabile della sensibilità corneale, impedisce la produzione di lacrime e la rigenerazione epiteliale naturale. Di conseguenza, la superficie oculare diventa vulnerabile a infezioni e lesioni croniche. Nel caso specifico, il bimbo presentava segni di sofferenza corneale fin dalla nascita, monitorati attentamente dal team dell'Istituto Gaslini. Questa malformazione, rara e complessa, richiede un approccio integrato che combina oculistica e chirurgia maxillo-facciale per affrontare sia gli aspetti funzionali che estetici.
Il contesto clinico sottolineava l'urgenza: senza sensibilità nervosa, la cornea non percepisce traumi o secchezza, accelerando il degrado tissutale. Specialisti hanno escluso alternative conservative, come lenti a contatto protettive o colliri, insufficienti per un paziente pediatrico. L'operazione rappresenta un passo avanti nella gestione di queste patologie rare, aprendo prospettive per futuri casi simili in Italia.
