La Soglia Critica Oltre Cui Non Si Torna Indietro
Johan Rockström, scienziato svedese di fama mondiale e figura di spicco nell'ecologia planetaria, non usa mezzi termini quando parla delle proiezioni climatiche future. La sua posizione, spesso definita come quella di una "rockstar del clima" per la capacità di comunicare concetti complessi al grande pubblico, è ferma: superare la soglia di 2,5 gradi Celsius di riscaldamento globale medio rispetto ai livelli preindustriali non è un rischio gestibile, ma una certezza di gravi conseguenze. Rockström, che oggi co-dirige il prestigioso Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK), sottolinea come l'illusione di poter governare una società globale di quasi nove miliardi di persone su un pianeta così alterato sia pericolosa. L'esperienza accumulata in anni di ricerca sui sistemi terrestri, culminata nel lavoro sui confini planetari, suggerisce che oltre una certa soglia, i meccanismi di *feedback* climatico potrebbero innescare cambiamenti irreversibili.
L'Accelerazione Inquietante del Riscaldamento Recente
Contrariamente alle speranze di un rallentamento, le osservazioni recenti indicano un'accelerazione del fenomeno. Rockström evidenzia come gli ultimi tre o quattro anni abbiano mostrato segnali inequivocabili di un riscaldamento più rapido del previsto. Questo dato è cruciale perché sfida le proiezioni più ottimistiche e rafforza la necessità di azioni immediate e drastiche. La comunità scientifica, inclusi i rapporti prodotti dal Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), ha ripetutamente messo in guardia sul fatto che ogni frazione di grado conta, ma il superamento dei 2 gradi rappresenta un punto di svolta nel quale la resilienza degli ecosistemi naturali viene meno. La sua franchezza lo ha talvolta accostato alla figura mitologica di Cassandra, portatrice di verità inascoltate, un paragone che lo scienziato non accoglie con entusiasmo, ma che riflette la gravità del messaggio che intende trasmettere.
Oltre i 2 Gradi: Il Crollo della Governabilità Sistemica
Il punto centrale dell'allarme lanciato da Rockström non riguarda solo l'aumento delle temperature medie, ma l'impatto sistemico che tale aumento avrebbe sulla capacità umana di mantenere stabilità sociale ed economica. Un mondo a 2,5 gradi significa eventi meteorologici estremi più frequenti e intensi, siccità prolungate in aree chiave per la produzione alimentare e innalzamento del livello dei mari che renderà inabitabili intere regioni costiere. Secondo le analisi del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF), l'aumento della variabilità climatica rende sempre più difficile la pianificazione a lungo termine, sia per l'agricoltura che per le infrastrutture critiche. L'idea di "governare decentemente" una popolazione mondiale crescente in tali condizioni di stress ambientale è, per lo scienziato svedese, una pura utopia.
La Necessità di un Cambio di Paradigma Immediato
Di fronte a questo scenario, la retorica del compromesso o del gradualismo sembra inadeguata. Rockström insiste sul fatto che la finestra di opportunità per mantenere il riscaldamento entro limiti relativamente sicuri – idealmente 1,5 gradi, come stabilito dall'Accordo di Parigi – si sta chiudendo rapidamente. Non si tratta più solo di mitigare le emissioni, ma di avviare una trasformazione profonda dei sistemi energetici, alimentari e industriali. La sua competenza, riconosciuta a livello internazionale, deriva dalla sua profonda comprensione dei punti di non ritorno (tipping points) del sistema Terra. Sebbene le sfide siano immense, la scienza offre la mappa: ignorare l'avvertimento sui 2,5 gradi significherebbe accettare consapevolmente un futuro di sofferenza diffusa e instabilità globale.