L'Inchiesta Svelata: Fondi Nascosti Dietro la Carità
Un’operazione di vasta portata condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, in collaborazione con la polizia e la Guardia di Finanza, ha portato all'emissione di nove ordinanze di custodia cautelare. L'accusa principale che incombe sugli indagati è di aver orchestrato un complesso meccanismo di finanziamento a favore di Hamas, l'organizzazione classificata come terroristica da diverse giurisdizioni internazionali. L'ammontare dei fondi sottratti alla presunta finalità umanitaria e deviati verso la struttura militare e politica di Hamas si aggira intorno ai sette milioni di euro. L'indagine, intensificatasi esponenzialmente dopo gli eventi drammatici del 7 ottobre 2023, mira a smantellare quella che gli inquirenti definiscono la "cellula italiana" di supporto logistico e finanziario del gruppo. Le attività investigative hanno richiesto mesi di meticolosa raccolta di prove, focalizzandosi sui flussi finanziari transnazionali e sui legami tra le entità apparentemente dedite alla beneficenza e i vertici operativi dell'organizzazione palestinese.
Il Ruolo Chiave del Presidente e le Associazioni Sotto Accusa
Al centro dello scandalo figura Mohammad Hannoun, identificato dagli investigatori come figura apicale, addirittura descritto come "membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas" e "vertice della cellula italiana dell'organizzazione Hamas". Hannoun, che ricopriva anche la carica di presidente dell'associazione dei palestinesi in Italia, avrebbe utilizzato la sua posizione di rilievo per legittimare la raccolta di ingenti somme di denaro. Le indagini preliminari hanno puntato il dito contro diverse organizzazioni non profit. Tra queste spiccano l'associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese - a.b.s.p.p., con sede a Genova, e la sua evoluzione in forma di organizzazione di volontariato (a.b.s.p.p. o.d.v.), di cui Hannoun era legale rappresentante. Un altro nodo cruciale è rappresentato dall'associazione benefica la cupola d'oro, con base a Milano, il cui legale rappresentante, Abu Deiah Khalil, risulta anch'egli coinvolto. Le accuse contestate spaziano dal concorso in associazione con finalità di terrorismo al riciclaggio di denaro, evidenziando come la raccolta fondi fosse una facciata ben oliata per scopi ben più oscuri.
La Metodologia: Deviazione di Fondi e Strutture Opache
La strategia adottata dagli indagati, secondo quanto ricostruito dalle autorità inquirenti, si basava sulla creazione di una rete di associazioni apparentemente dedite al sostegno umanitario per la popolazione palestinese. Questa struttura permetteva di raccogliere donazioni, spesso ingenti, da privati cittadini e potenziali finanziatori ignari della vera destinazione finale. Le accuse preliminari suggeriscono che una porzione significativa di questi fondi veniva poi trasferita attraverso canali complessi, progettati per eludere i controlli antiriciclaggio e antiterrorismo internazionali. L'expertise della Guardia di Finanza è stata fondamentale per tracciare i movimenti finanziari sospetti che hanno portato alla cifra di sette milioni di euro deviati. Un elemento che ha rafforzato la tesi accusatoria è emerso dalle analisi condotte da esperti di intelligence finanziaria, i quali hanno sottolineato come la documentazione contabile presentata dalle associazioni fosse sistematicamente carente o palesemente manipolata per mascherare le vere transazioni.
Implicazioni Internazionali e la Reazione delle Autorità
Questa operazione non è solo un successo investigativo nazionale, ma riflette una crescente cooperazione internazionale nel contrasto al finanziamento del terrorismo, specialmente dopo l'escalation del conflitto in Medio Oriente. Le autorità italiane, agendo su input e coordinamento con agenzie di sicurezza europee, hanno dimostrato la capacità di penetrare reti finanziarie complesse che utilizzano il velo della beneficenza. Il Procuratore Capo della DDA di Genova ha espresso la necessità di mantenere alta la guardia contro l'uso strumentale di enti caritatevoli, un tema sollevato anche da recenti rapporti del Financial Action Task Force (FATF), che evidenziano come le organizzazioni terroristiche sfruttino le lacune normative del settore non-profit. L'arresto di figure chiave come Hannoun rappresenta un colpo significativo alla capacità logistica di Hamas sul territorio europeo, interrompendo un flusso di denaro vitale per le sue operazioni. Le indagini proseguono per identificare eventuali ulteriori complici e per comprendere l'estensione totale della rete di supporto in Italia e all'estero.
