la Russia è pronta a respingere il nuovo piano di pace USA-Ucraina per mancanza di concessioni territoriali
Le Esigenze Territoriali Russe nel Donbass
La Russia considera il piano di pace a 20 punti elaborato tra Stati Uniti e Ucraina come un mero punto di partenza per negoziati futuri, ma lo critica duramente per l'assenza di concessioni territoriali chiave. In particolare, Mosca richiede che Kyiv ceda porzioni dell'est della regione di Donetsk, un'area strategicamente fortificata che le truppe russe non sono riuscite a conquistare in quasi quattro anni di conflitto. Secondo una fonte vicina al Cremlino, questa cessione è essenziale per garantire la sicurezza russa e prevenire futuri attacchi ucraini.
L'Ucraina rifiuta categoricamente questa domanda, temendo che abbandonare tali posizioni fortificate la renderebbe vulnerabile a nuove offensive russe. Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha sottolineato che un ritiro dal Donetsk violerebbe la legge ucraina e richiederebbe un referendum popolare, rendendolo politicamente impraticabile. La divergenza su questo punto territoriale rappresenta il primo ostacolo insormontabile, con Mosca che vede nel piano attuale una mancanza di riconoscimento delle sue conquiste sul campo.
Nonostante la riluttanza a un rifiuto totale per non alienare il presidente USA Donald Trump, la Russia insiste su cambiamenti sostanziali. Trump ha descritto i colloqui come 'okay' con possibilità di accordo imminente, ma le speranze per un'intesa natalizia sono svanite. Questa dinamica evidenzia come le ambizioni territoriali russe rendano improbabile un'accettazione del piano senza modifiche radicali.
