Prima Italiana Licenziata dall'AI: Il Caso Shock

Pubblicato: 23/12/2025, 18:37:342 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Prima Italiana Licenziata dall'AI: Il Caso Shock
La sentenza che ha cambiato le regole sul lavoro e l'intelligenza artificiale

Esploriamo il primo caso italiano di licenziamento legato all'adozione dell'AI

Il Primo Licenziamento Italiano per Sostituzione con AI

Il Tribunale di Roma ha emesso una sentenza storica il 19 novembre 2025, confermando la legittimità del licenziamento di una graphic designer in una società di sicurezza informatica. La decisione si basa su un giustificato motivo oggettivo, legato a una riorganizzazione aziendale provocata da crisi economico-finanziaria e dall'introduzione di strumenti di intelligenza artificiale per efficientare le attività. Il giudice ha ritenuto provata la reale necessità di tagli, escludendo l'obbligo di repechage poiché le mansioni di grafica tradizionale sono state soppresse, incompatibili con le nuove posizioni tecniche rimaste in azienda. Questo caso rappresenta la prima applicazione concreta in Italia di sostituzione lavorativa tramite AI, aprendo un dibattito su diritti e innovazione tecnologica.

L'amministratore unico dell'azienda ha testimoniato in interrogatorio che, senza nuovi investimenti, era essenziale tagliare il superfluo, riducendo aree come marketing e design per focalizzarsi sul core business produttivo. Un ex dirigente ha rammentato meeting estivi del 2022 con partner americani, che hanno imposto prima tagli negli USA e poi in Italia sul personale non essenziale, inclusa la graphic designer priva di competenze in software o cyber security. La prevalenza dell'interesse d'impresa sulle pretese della lavoratrice è stata motivata dalla causalità tra crisi provata e soppressione del posto, come dettagliato nella sentenza n. 9135 della Sezione Lavoro.

Gli esperti sottolineano che, sebbene l'AI sia stata il contesto per l'efficientamento, non è stata la causa diretta del licenziamento, ma parte di una riorganizzazione più ampia. Questo distingue il caso da scenari di licenziamento 'puro' via algoritmo, comuni nelle Big Tech. In Italia, l'onere della prova ricade sul datore di lavoro, che deve dimostrare la correttezza dell'algoritmo e la legittimità della decisione, come ribadito da Rita Santaniello dello studio Rödl & Partner.

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