Un'inchiesta di Report ha portato alla luce la commercializzazione di carne scaduta da anni nel macello Bervini
Lo Scandalo del Macello Bervini
L'inchiesta di Report ha rivelato un sistema preoccupante nel macello Bervini di Mantova, dove carne scaduta da tre o quattro anni veniva lavorata e rimessa in commercio. Dopo la consegna di etichette e prove all'Ats Valpadana, è scattata un'allerta alimentare locale con ritiro dei lotti potenzialmente pericolosi distribuiti in bar, ristoranti e mense. La Procura di Mantova ha aperto un fascicolo per frode in commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine, indagando su un presunto meccanismo che ha eluso i controlli per anni.
Testimonianze di operai descrivono paghe extra di 100 euro per gestire la carne scaduta, pratica che coinvolgeva non solo Mantova ma anche stabilimenti a Trento e Reggio Emilia. A Trento, etichette venivano sostituite spostando la scadenza di due anni, senza rimuovere parti deteriorate, mentre scatoloni con sigla 'GJ' indicavano destinazioni internazionali verso il gruppo Marfrig. Questo ha sollevato interrogativi sulla tracciabilità e sull'efficacia dei protocolli sanitari in tutta la filiera.
L'intervento delle autorità è arrivato solo dopo 40 giorni dalla segnalazione, un ritardo criticato come inconcepibile. Nonostante i sequestri da parte della Usl di Reggio Emilia e i Nas di Parma, non è stata emessa un'allerta nazionale, lasciando consumatori all'oscuro di rischi potenziali diffusi su vasta scala. Il caso evidenzia lacune nel sistema di vigilanza alimentare italiano.
