Un maggiordomo presidenziale e il suo compagno sono stati arrestati per aver sottratto porcellane e posate d'argento dall'<a href=\
Il furto all'Eliseo: un colpo progressivo e discreto
L'Eliseo, iconica sede della presidenza francese in rue du Faubourg Saint-Honoré a Parigi, è stato teatro di un furto audace perpetrato nell'arco di due anni. Decine di pezzi di porcellane pregiate, tra cui piatti e tazze dei servizi ufficiali, sono spariti progressivamente senza effrazioni o allarmi, grazie alla posizione interna dei responsabili. L'inchiesta è partita da una segnalazione interna che ha rilevato servizi incompleti, portando i gendarmi a indagare su personale fidato. Questo caso evidenzia le vulnerabilità di sicurezza anche nei luoghi più protetti, dove la fiducia cieca può diventare un punto debole. Le porcellane rubate appartengono alla rinomata Manufacture de Sèvres, marchio storico di eccellenza francese.
Il modus operandi è stato meticoloso: un pezzo alla volta, sottratti durante le routine quotidiane di gestione dell'argenteria presidenziale. Non si tratta di un colpo isolato, ma di un piano a lungo termine che ha eluso i controlli per mesi. Le autorità hanno fermato i sospettati nel dipartimento di Loiret e a Versailles, dove sono emerse prove schiaccianti. Questo furto non solo priva lo Stato di beni culturali di valore inestimabile, ma solleva interrogativi sulla sorveglianza interna in istituzioni simbolo della Repubblica francese. La discrezione ha permesso di accumulare un bottino significativo prima della scoperta.
Le indagini hanno rivelato collegamenti con il mondo dell'antiquariato, dove i pezzi finivano in mani private. La polizia ha perquisito le abitazioni dei fermati, recuperando parte del materiale. Questo episodio richiama furti precedenti in Francia, come quello al Louvre, amplificando lo scandalo. L'impatto psicologico sul personale dell'Eliseo è notevole, con una revisione immediata delle procedure di inventario e accesso.
