Questo articolo analizza il concetto di mostro nelle mitologie antiche e nel folklore
Definizione e Significato del Mostro
Il termine mostro indica un essere che si discosta dall'ordine naturale consueto, suscitando stupore e paura per le sue caratteristiche anomale. Nelle antiche mitologie e tradizioni religiose, questi esseri non sono mera invenzione fantastica, ma veicoli di significati complessi, spesso interpretati come segni divini o prodigi. In greco, il concetto di 'téras' evoca un terribile presagio inviato da Zeus, mentre in latino 'monstrum' significa inizialmente 'prodigio', rivelazione della volontà degli dèi. Questa evoluzione semantica sottolinea come il mostro rappresenti l'eccezionale, l'anormale che sfida le leggi della natura, mescolando orrore e ammirazione seducente.
Nelle culture antiche, il mostro assume una duplice funzione: da un lato è un nemico distruttivo per dèi ed eroi, dall'altro un guardiano protettivo di luoghi sacri o tesori. Secondo la definizione enciclopedica, questi esseri popolano miti e leggende come simboli di forze inaccessibili, richiedendo purificazione dopo il contatto, come nel caso di Apollo che uccide Pitone. Questa ambiguità riflette la percezione del mostro come entità sacra e inviolabile, legata sia al bene che al male. La sua presenza nelle religioni antiche lo rende un elemento centrale per comprendere le paure e le aspirazioni umane primordiali.
L'elemento psicologico del mostro risiede nella sua capacità di incarnare l'ignoto e il caotico, spingendo l'essere umano a confrontarsi con i limiti della norma. Testi antichi lo descrivono come generatore di 'horror' ma anche di fascino, come nelle Sirene che seducono con il canto letale. Questa dualità persiste nel tempo, influenzando non solo la mitologia ma anche l'antropologia culturale, dove il mostro funge da metafora per deviazioni fisiche o morali. Studiare questi esseri aiuta a decifrare come le società antiche gestissero l'incertezza attraverso narrazioni potenti e durature.
