Falsa Alba di Pace: L'Illusione di un Imminente Accordo in Ucraina

Pubblicato: 20/12/2025, 11:24:174 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Esteri
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Falsa Alba di Pace: L'Illusione di un Imminente Accordo in Ucraina

L'Eterno Rinvio dei Colloqui di Pace

Il concetto di una pace "imminente" in Ucraina ha permeato il dibattito internazionale per oltre un mese, alimentando speranze effimere e successive delusioni. Questa narrazione di prossimità negoziale si scontra con la dura realtà sul campo e con la natura opaca dei canali diplomatici paralleli. Sebbene vi siano stati incontri discreti e tentativi di mediazione, la sostanza dei colloqui sembra essersi arenata in una fase di stallo strategico. La frequenza con cui emergono voci su progressi significativi, spesso smentite dalle azioni militari, suggerisce che questi annunci servano più a fini di politica interna o di gestione delle aspettative internazionali che a riflettere un reale avanzamento verso un cessate il fuoco duraturo. L'attenzione si è spesso concentrata su luoghi non ufficiali, come la residenza di Miami di figure legate a influenti lobbisti, trasformando questi incontri in vetrine più che in veri e propri tavoli di crisi.

I Canali Nascosti e la Loro Efficacia Limitata

Un elemento ricorrente nelle speculazioni sulla pace è il ruolo di intermediari non governativi o di figure economiche chiave. Si è osservato, ad esempio, il coinvolgimento di Kirill Dmitriev, capo del Fondo sovrano russo, in incontri con figure occidentali e mediatrici internazionali. La sua presenza in sedi private, come la villa di Steve Witkoff, suggerisce un tentativo di mantenere aperte linee di comunicazione al di fuori dei canali diplomatici formali, spesso percepiti come troppo rigidi o esposti. Tuttavia, l'efficacia di questi canali rimane altamente discutibile. Sebbene questi incontri possano servire a sondare il terreno o a mantenere un contatto tra élite, la mancanza di risultati tangibili sul fronte militare o di dichiarazioni congiunte significative indica che tali manovre non sono sufficienti a sbloccare la situazione. L'incontro di consiglieri per la Sicurezza nazionale di Germania, Regno Unito e Francia, insieme al capo negoziatore ucraino Rustem Umerov, presso la stessa sede, evidenzia un coordinamento occidentale, ma non implica una convergenza di vedute con Mosca. Il vero ostacolo risiede nella divergenza irriducibile sugli obiettivi territoriali e di sicurezza.

La Discrepanza tra Diplomazia Ombra e Realtà Militare

La percezione di una pace imminente è spesso smentita dalla persistente intensità dei combattimenti. Mentre i negoziatori si incontrano in contesti riservati, le forze armate continuano a misurarsi in aree critiche. Questa dicotomia tra la diplomazia ombra e la realtà sul campo è un classico indicatore di negoziati di facciata o di una fase preliminare estremamente lunga e faticosa. Le analisi di think tank specializzati, come quelle prodotte dall'Institute for the Study of War (ISW), tendono a focalizzarsi sull'andamento tattico delle operazioni, fornendo un contrappeso basato sui fatti concreti. L'ISW, analizzando i movimenti delle truppe e le dichiarazioni ufficiali, spesso dipinge un quadro di logoramento reciproco, piuttosto che di preparazione a una ritirata concordata. La presenza di figure come Jared Kushner in questi contesti negoziali, sebbene significativa per la sua influenza passata, non garantisce che le posizioni di Kiev e Mosca siano sufficientemente vicine da permettere un accordo nel breve termine.

Le Condizioni Irrinunciabili e la Necessità di un Cambio di Paradigma

Affinché la pace diventi una realtà tangibile, e non solo un'aspirazione mensile, è necessario un cambio di paradigma fondamentale da parte dei principali attori. Le richieste di entrambe le parti rimangono distanti. Kiev insiste sul ripristino dell'integrità territoriale entro i confini del 1991, mentre Mosca pone condizioni che implicano concessioni territoriali inaccettabili per l'Ucraina e garanzie di sicurezza che l'Occidente non è disposto a fornire nei termini richiesti. Secondo le analisi geopolitiche fornite da istituzioni come il Chatham House, la vera svolta arriverà solo quando una delle parti percepirà un costo insostenibile nel proseguimento del conflitto, o quando un mediatore terzo riuscirà a proporre una cornice di sicurezza che entrambe le parti possano accettare come "meno peggio" rispetto alla continuazione della guerra. Fino ad allora, gli incontri a Miami o altrove rimarranno esercizi di gestione delle aspettative, utili forse per i mercati finanziari, ma distanti dalla firma di un armistizio. L'ottimismo infondato rischia di minare la preparazione a un conflitto prolungato, un rischio che analisti di sicurezza come quelli del Royal United Services Institute (RUSI) sottolineano costantemente.

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