Said Esad Abidin
La morte prematura di Said Esad Abidin
Said Esad Abidin, un neonato palestinese di appena 29 giorni, è deceduto il 18 dicembre 2024 all'ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Non si tratta di una vittima diretta dei bombardamenti, ma del freddo intenso che ha portato all'<strong>ipotermia</strong>, una condizione fatale per i bambini così piccoli. La famiglia, provata da mesi di instabilità, non è riuscita a proteggerlo dalle temperature rigide dell'inverno gazano, che spesso scendono sotto lo zero di notte. Questo episodio rappresenta un dramma silenzioso in mezzo al caos del conflitto.
L'ospedale Nasser, uno dei principali centri medici della zona sud di Gaza, ha accolto il piccolo in condizioni critiche. I medici hanno tentato di rianimarlo, ma le sue difese immunitarie, ancora immature, non hanno retto al trauma termico. Secondo report locali, Said è arrivato con una temperatura corporea pericolosamente bassa, sintomo di esposizione prolungata al freddo senza adeguati ripari o riscaldamento. La struttura ospedaliera, già sovraccarica per feriti di guerra, fatica a gestire emergenze pediatriche come questa, con carenze di medicine e attrezzature basilari.
La notizia della morte di Said ha rapidamente fatto il giro dei media italiani e internazionali, diventando simbolo delle sofferenze quotidiane a Gaza. Famiglie intere vivono in tende precarie o edifici fatiscenti, senza elettricità né coperte sufficienti. Questo caso solleva interrogativi sul destino dei neonati in zone di guerra, dove il nemico invisibile del freddo si aggiunge alle minacce armate, rendendo ogni giorno una lotta per la sopravvivenza.