Un'ondata precoce di influenza sta colpendo l'Italia con oltre 800mila nuovi casi in una settimana
L'esplosione dei contagi: numeri e trend
L'influenza stagionale 2025 ha registrato un'impennata straordinaria in Italia, con circa 817mila nuovi casi stimati nell'ultima settimana di sorveglianza, portando il totale dall'inizio della stagione a quasi 4,9 milioni. Questo dato, rilevato dal Rapporto InfluNet dell'Istituto Superiore di Sanità, indica un'incidenza complessiva di 13,5 casi per mille assistiti, in netto aumento rispetto alla settimana precedente. L'epidemia si presenta più precoce e intensa del solito, favorita da una circolazione virale accelerata nei mesi autunnali, con picchi attesi dopo le festività natalizie quando gli incontri sociali intensificano la trasmissione.
La fascia più colpita è quella dei bambini da 0 a 4 anni, con un'incidenza di 42 casi per mille assistiti, seguita da quella 5-14 anni. Tra gli adulti e gli anziani over 65, i tassi di positività sono elevati soprattutto per virus influenzali e SARS-CoV-2, come emerge dai dati ospedalieri. Le infezioni respiratorie overall sono in crescita, inclusi rhinovirus e altri coronavirus non pandemici, creando un contesto di co-circolazione che complica la gestione sanitaria. Gli esperti sottolineano che questa dinamica riflette una ridotta esposizione naturale ai virus negli anni post-pandemia, rendendo la popolazione più suscettibile.
Nonostante l'alto numero di casi, non si osserva un incremento nella severità clinica: i sintomi rimangono febbre alta, tosse, mal di gola e dolori muscolari, con durata media di 4-7 giorni. Il virologo Fabrizio Pregliasco ha precisato che la variante K, pur diffusissima, non appare più aggressiva, ma la sua prevalenza nel clade 2a.3a.1 del sottotipo A/H3N2 sta sostenendo l'ondata. Monitoraggi ospedalieri confermano tassi di positività elevati senza sovraccarico del sistema, anche se il picco post-feste potrebbe cambiare lo scenario.
