Francia in Crisi: 3000 Bovini Abbattuti per Dermatite Nodulare

Pubblicato: 19/12/2025, 07:03:032 min
Scritto da
Maria Gloria Domenica
Categoria: Lifestyle
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Francia in Crisi: 3000 Bovini Abbattuti per Dermatite Nodulare
Allevatori in rivolta bloccano autostrade contro gli abbattimenti di massa

Un'epidemia di Dermatite nodulare contagiosa sta devastando il settore zootecnico francese

L'Epidemia di Dermatite Nodulare in Francia

La dermatite nodulare contagiosa, nota anche come LSD (Lumpy Skin Disease), ha colpito la Francia a partire dal 29 giugno 2025, con il primo caso confermato in Savoia. Da quel momento, il Paese ha perso lo status di territorio indenne, attivando un piano di emergenza che include zone regolamentate, vaccinazioni e abbattimenti nei focolai. Entro metà dicembre, i focolai hanno superato i 100 in nove dipartimenti, tra cui Savoia, Alta Savoia, Ain, Rodano, Giura, Doubs, Ariège e Hautes-Pyrénées. Questa malattia virale, trasmessa da insetti vettori come zanzare e mosche, provoca noduli cutanei, febbre e calo della produzione lattiera, con forme lievi difficili da rilevare precocemente.

Gli abbattimenti hanno superato i 3.000 capi bovini, con indennizzi erogati per quasi 6 milioni di euro. Le autorità hanno irrigidito le restrizioni ai movimenti, imponendo notifiche entro 24 ore per mercati e centri di raccolta, oltre a divieti temporanei di raduni. La ministra dell'Agricoltura Annie Genevard ha sottolineato il rischio di esposizione per fino a 1,5 milioni di capi senza misure incisive, compromettendo la credibilità sanitaria francese. L'epidemia si è estesa rapidamente dal Nord-Est al Sud-Ovest, ampliando le zone vaccinali a dipartimenti come Aude, Haute-Garonne, Gers e Pyrénées-Atlantiques.

Il piano governativo prevede la vaccinazione obbligatoria di fino a 1 milione di capi nelle aree a rischio, con 750.000 dosi già distribuite. Finora, circa 220.000 bovini sono stati vaccinati, coprendo l'1,2% del patrimonio nazionale stimato in 17-18 milioni di capi. Questa strategia mira a contenere i focolai, ma evidenzia le carenze iniziali nella prevenzione, con critiche per la bassa copertura vaccinale rispetto ad approcci più aggressivi adottati altrove.

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