Falso prof con lauree finte torna in cattedra: stavolta vere

Pubblicato: 19/12/2025, 06:16:142 min
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Redazione
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Falso prof con lauree finte torna in cattedra: stavolta vere
La storia di un insegnante che ha ingannato il sistema scolastico e ora si redime con titoli autentici

Un 39enne lombardo

La scoperta del bluff accademico

Un insegnante di 39 anni originario della Lombardia ha lavorato per anni come docente in diversi istituti scolastici della Brianza fingendosi laureato in Ingegneria gestionale presso l'Università Federico II di Napoli. Tra il 2021 e il 2024, ha ottenuto contratti a tempo determinato presentando dichiarazioni sostitutive di atto notorio invece dei certificati originali, insegnando materie come Matematica, Fisica e Scienze e tecnologie informatiche al liceo Marie Curie di Meda e al Castiglioni di Limbiate. La sua affermazione di aver conseguito una laurea triennale nel 2008 e una specialistica nel 2011, entrambe con 110 e lode, gli ha permesso di inserirsi nelle graduatorie provinciali per le supplenze, garantendogli incarichi fino al gennaio 2023.

Le irregolarità sono emerse grazie a un controllo diretto della segreteria dell'Università Federico II, che ha smentito categoricamente il possesso dei titoli dichiarati. Il dirigente scolastico del liceo di Meda ha prontamente segnalato la situazione all'ufficio scolastico provinciale di Monza e Brianza, portando all'esclusione del docente dalle graduatorie il 16 marzo 2023. Nonostante ciò, l'uomo ha proseguito la sua attività didattica in altre province, come a Cantù dal settembre 2023 al giugno 2024, e successivamente in un istituto tecnico di Monza, dichiarando stavolta di essere laureando all'Università eCampus, circostanza anch'essa rivelatasi falsa dopo ulteriori verifiche.

In udienza davanti alla Corte dei Conti, il 39enne ha ammesso le proprie responsabilità, motivandole con la necessità economica: 'Avevo bisogno di lavorare e nessuno si è mai lamentato delle mie lezioni'. Questa difesa non ha però evitato la condanna alla restituzione degli stipendi percepiti, stimati in circa 63mila euro, evidenziando le conseguenze gravi di tali comportamenti fraudolenti nel settore pubblico dell'istruzione.

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