Deleuze, Guattari e la Rivoluzione Desiderabile Oggi

Pubblicato: 19/12/2025, 08:05:384 min
Scritto da
Maria Gloria Domenica
Categoria: Arte e Cultura
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Deleuze, Guattari e la Rivoluzione Desiderabile Oggi

L'Urgenza di un Nuovo Pensiero Rivoluzionario

A trent'anni dalla scomparsa di Gilles Deleuze e a cento dalla sua nascita, la rilettura del pensiero deleuzo-guattariano si impone con una forza inattesa, specialmente nel panorama politico e sociale contemporaneo. L'opera di Roberto Ciccarelli, Divenire rivoluzionari.e. Gilles Deleuze, Félix Guattari e noi, pubblicata da DeriveApprodi, non è un mero esercizio di erudizione accademica o una celebrazione nostalgica. Al contrario, si configura come un testo profondamente radicato nell'attualità, un invito urgente a interrogarsi sulla paralisi politica che affligge le nuove generazioni e i movimenti sociali. Ciccarelli pone l'accento su una diagnosi netta: l'emergenza dei fascismi, la persistenza delle guerre e, soprattutto, l'oblio di ciò che significa desiderare una vera trasformazione radicale. Il libro sembra nascere proprio dal cuore di un'assemblea, sia essa un'occupazione studentesca o una mobilitazione di piazza, fungendo da catalizzatore teorico per l'azione immediata.

Il Divenire-Rivoluzionario Oltre l'Attesa Messianica

Il nucleo concettuale che Ciccarelli riattiva è quello del divenire-rivoluzionari.e, un concetto che si distacca nettamente dalle concezioni classiche di rivoluzione come evento catastrofico o come attesa messianica di un salvatore esterno. L'influenza di Deleuze e Félix Guattari è qui fondamentale, in particolare l'idea che la rivoluzione non sia un obiettivo finale da raggiungere, ma un processo continuo, un divenire che si manifesta nelle crepe del presente. Questo approccio rifiuta la logica della "sussunzione" del desiderio sotto le strutture di potere esistenti, proponendo invece una strategia di "separazione" attiva. Come sottolineato in analisi sul pensiero post-strutturalista, la potenza del divenire risiede nella sua capacità di sfuggire alle categorizzazioni binarie e alle identità fisse, creando linee di fuga inaspettate. L'invito è a riconoscere che la rivoluzione si accende nell'intermezzo, nel momento in cui si rompe la normalità imposta.

La Critica alla Paralisi del Desiderio Politico

Uno degli aspetti più incisivi del lavoro di Ciccarelli è la sua analisi della contemporanea impotenza politica, spesso mascherata da attivismo superficiale o da forme di protesta che non intaccano le radici strutturali del potere. Il problema, secondo l'autore, non è solo l'oppressione esterna, ma la nostra incapacità interna di immaginare alternative radicali al sistema neoliberale e autoritario. La filosofia deleuzo-guattariana offre gli strumenti per decostruire le macchine desideranti che ci legano al consumo, alla competizione e alla logica del capitale. In questo senso, il libro si pone in dialogo con le riflessioni più ampie sulla crisi della soggettività politica, come quelle emerse negli studi critici sulla teoria del valore e sul lavoro immateriale, che evidenziano come il controllo si sia spostato dalla coercizione palese alla gestione capillare del desiderio. Il divenire-rivoluzionari.e diventa allora una pratica di sottrazione e di creazione di nuove possibilità di vita collettiva.

Deleuze e Guattari come Bussola per l'Azione Collettiva

L'attualità del pensiero di Deleuze e Guattari, filtrata attraverso la lente di Ciccarelli, risiede nella sua applicabilità diretta alle forme di organizzazione orizzontale e non gerarchica. Non si tratta di applicare dogmaticamente concetti come schizoanalisi o corpo senza organi, ma di utilizzarli come mappe per navigare la complessità delle lotte attuali, dalle rivendicazioni ambientali alle resistenze contro la sorveglianza digitale. Il libro suggerisce che il vero atto rivoluzionario oggi è quello di moltiplicare le connessioni non previste, di costruire "agencements" che sfidino la logica del centro. Questo approccio trova riscontro in importanti studi sulla filosofia continentale recente, che hanno evidenziato come il pensiero del Duo francese sia essenziale per comprendere le dinamiche di reterritorializzazione e deterritorializzazione nel mondo globalizzato. L'eredità di Deleuze e Guattari, reinterpretata da Ciccarelli, è dunque un manuale per l'invenzione continua di nuove forme di resistenza e di vita politica.

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