Sigilli ad Askatasuna: lo Stato contro la violenza

Pubblicato: 18/12/2025, 12:51:122 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Sigilli ad Askatasuna: lo Stato contro la violenza
Sgombero del centro sociale torinese

all'alba del 18 dicembre 2025

L'operazione di sgombero all'alba

La Digos di Torino ha avviato all'alba del 18 dicembre 2025 un'operazione di sequestro e sgombero del centro sociale Askatasuna, situato in corso Regina Margherita 47. Lo stabile, occupato dal 1996 e noto come ultimo baluardo dell'Autonomia torinese, è stato perquisito in relazione agli assalti alla sede de La Stampa, alle Ogr e ai locali di Leonardo durante le manifestazioni pro-Palestina di novembre. All'interno, gli agenti hanno trovato sei attivisti al terzo piano, in una zona dichiarata inagibile, circumstance che ha accelerato le procedure di chiusura forzata. L'intervento ha coinvolto reparti mobili e ha portato alla chiusura temporanea delle vie circostanti, creando disagi ai residenti e ai genitori della scuola vicina.

Il centro sociale Askatasuna, il cui nome in lingua basca significa 'libertà', rappresenta da quasi trent'anni un punto di riferimento per il movimento antagonista torinese. L'operazione non si è limitata allo stabile, ma ha incluso otto ordini di perquisizione nelle abitazioni dei principali esponenti del collettivo e di collettivi studenteschi affiliati. Le autorità hanno motivato l'azione con la necessità di acquisire prove per un processo contro figure chiave, come Sempio, indagato per i fatti violenti. La presenza di attivisti in aree non autorizzate ha violato le prescrizioni amministrative, rendendo inevitabile l'intervento delle forze dell'ordine.

L'impatto immediato dello sgombero è stato significativo: centinaia di bambini della scuola adiacente sono rimasti esclusi dalla festa di Natale, con genitori che hanno protestato per le strade sbarrate. Fuori dal centro si sono radunati simpatizzanti e attivisti, tenuti a distanza da un cordone di polizia, carabinieri e mezzi pesanti, inclusi idranti. Sui social, i collettivi hanno denunciato un 'ingente dispiegamento di forze', invitando sostenitori a convergere sul luogo, ma l'operazione si è conclusa senza incidenti gravi.

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