Il presidente brasiliano Lula da Silva ha lanciato un ultimatum all'Italia di Giorgia Meloni sull'accordo Ue-Mercosur
Le riserve di Giorgia Meloni sull'accordo
La premier italiana Giorgia Meloni ha raffreddato le aspettative di una firma imminente dell'accordo commerciale tra Unione Europea e Mercosur. Parlando in Parlamento prima di un vertice Ue, ha definito 'prematura' la conclusione nelle prossime giornate, sottolineando che alcune misure di salvaguardia non sono ancora pienamente concluse. Meloni ha precisato che questo non implica un blocco totale all'intesa, ma richiede garanzie adeguate per il settore agricolo italiano, esposto alla concorrenza di prodotti sudamericani a basso costo. La sua posizione riflette le pressioni interne da parte di agricoltori e produttori che temono un'invasione di carni e latticini dal Brasile e dall'Argentina.
Nonostante le cautele, Meloni si è detta fiduciosa che entro l'inizio del 2026 tutte le condizioni saranno soddisfatte, permettendo la firma. Questa apertura mira a bilanciare le esigenze protezionistiche con l'interesse per un mercato da 260 milioni di consumatori. L'accordo, negoziato per oltre un quarto di secolo, promette di azzerare dazi su gran parte dei beni industriali e agricoli, favorendo esportazioni europee come auto e macchinari. Tuttavia, la premier italiana ha insistito sulla necessità di 'reciprocità adeguata', evidenziando disparità normative su standard ambientali e sanitari tra i due blocchi.
Il contesto europeo vede altre nazioni, come la Francia, allineate alle preoccupazioni italiane. La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, aveva pianificato un viaggio in Brasile per la firma, ora rimandato. Meloni ha chiarito che l'Italia non intende sabotare l'accordo nel suo complesso, ma priorita alla tutela dei settori vulnerabili, in linea con la sua agenda politica che valorizza la sovranità economica nazionale.
