Caffo: condanna dimezzata per maltrattamenti

Pubblicato: 18/12/2025, 20:03:112 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Caffo: condanna dimezzata per maltrattamenti
Il filosofo Leonardo Caffo ottiene una riduzione della pena e l'opportunità di riabilitazione dopo la sentenza per violenze sulla ex compagna.

Leonardo Caffo

Il contesto della sentenza iniziale

Leonardo Caffo, filosofo e scrittore italiano, è stato al centro di un caso giudiziario che ha fatto scalpore. Nel dicembre 2024, la quinta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Alessandra Clemente, lo ha condannato a quattro anni di reclusione per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi nei confronti della sua ex compagna convivente. I fatti contestati risalgono al periodo tra l'estate 2019 e quella del 2022, quando la donna ha sporto denuncia. Secondo l'imputazione, Caffo avrebbe esercitato violenze verbali e fisiche con frequenza settimanale, percotendo la partner dopo discussioni e distruggendo oggetti in casa. La procura, rappresentata dalla pm Milda Milli, aveva richiesto quattro anni e mezzo, negando attenuanti generiche.

La sentenza ha escluso alcune aggravanti, come quella legata alla gravidanza della vittima, e ha disposto una provvisionale di 45mila euro a favore della donna e della figlia, oltre a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Caffo era presente in aula durante la pronuncia, dopo una camera di consiglio di soli trenta minuti. I suoi avvocati, Filippo Corbetta e Romana Perin, hanno annunciato immediato ricorso in appello, contestando la ricostruzione dei fatti. La vittima, nel suo interrogatorio di gennaio, ha descritto un rapporto iniziato con promesse di cambiamento – 'scusami amore mio sono un mostro' – ma degenerato in colpa attribuita a lei e minacce come 'non me frega nulla perché non mi puoi denunciare'.

Il caso ha avuto risonanza mediatica anche per l'annullamento della partecipazione di Caffo al festival 'Più libri più liberi' poco prima della sentenza, scatenando polemiche sull'opportunità di dare spazio pubblico a figure controverse in ambito culturale.

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