Meloni: no truppe in Ucraina, dubbi sugli asset russi

Pubblicato: 17/12/2025, 19:02:215 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Meloni: no truppe in Ucraina, dubbi sugli asset russi
La posizione italiana al Consiglio UE: sostegno a Kiev senza invio di soldati e cautela sulle misure sugli asset della Russia

Nel corso delle comunicazioni parlamentari in vista del Consiglio europeo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito che l'Italia non invierà soldati in Ucraina e ha espresso perplessità sull'adozione rapida o unilaterale di misure sugli asset russi congelati, richiamando la necessità di basi legali solide e di soluzioni sostenibili. Questo articolo analizza le motivazioni politiche e giuridiche della posizione italiana, il quadro europeo delle proposte di garanzie di sicurezza per Kiev e le criticità pratiche e legali legate all'utilizzo degli asset russi sequestrati o congelati.

La dichiarazione di Meloni: quali sono i confini della linea italiana

Giorgia Meloni ha chiarito in Aula che «l'Italia non intende inviare soldati in Ucraina, confermando una linea di prudenza che Roma ripete da tempo e che è stata riaffermata in vista del Consiglio europeo; tale posizione è stata riportata dalla stampa nazionale durante le comunicazioni parlamentari in programma per il vertice di Bruxelles.Sky TG24.

La scelta di escludere l'invio di truppe combat-ready sul territorio ucraino non significa un arretramento nel sostegno a Kiev: Meloni ha infatti sottolineato la volontà italiana di mantenere alto il sostegno politico, economico e militare non combattente, preferendo percorsi come l'addestramento, il supporto logistico e la partecipazione a iniziative multilaterali con compiti non di guerra.La Sicilia.

Dal punto di vista politico, la decisione risponde a più fattori: sensibilità dell'opinione pubblica, rischi di escalation diretta con la Russia, obblighi costituzionali e valutazioni dell'Alleanza atlantica e dei partner europei; la stessa premier ha evocato l'ipotesi di una «forza multinazionale ucraina guidata dai volenterosi in cui la partecipazione dei Paesi sarebbe volontaria, ma ha escluso il contributo di truppe italiane sul terreno.Pupia.

Gli strumenti alternativi al dispiegamento di truppe

Pur escludendo l'invio di soldati, il governo italiano sostiene misure di assistenza che non prevedano presenza militare diretta in teatro: formazione delle forze ucraine al di fuori dei confini, forniture di equipaggiamenti difensivi, sostegno umanitario e partecipazione a missioni di monitoraggio o osservazione sono fra le opzioni indicate come compatibili con la linea di Roma.Euronews.

Queste forme di supporto rispondono alla doppia esigenza di sostenere la capacità difensiva di Kiev e allo stesso tempo evitare un coinvolgimento diretto che potrebbe provocare una escalation internazionale; la proposta della cosiddetta «forza dei volenterosi mira a concentrare ruoli e responsabilità su Paesi che scelgano volontariamente di partecipare senza creare obblighi automatici per l'intera Unione europea.

La cooperazione nel quadro Nato e Ue resta centrale: l'Italia privilegia coordinamento con alleati, intelligenza condivisa e sanzioni economiche come leve di pressione su Mosca, ribadendo la necessità che ogni passo sia inserito in una cornice multilaterale e giuridicamente solida.Pupia.

La questione degli asset russi congelati: complessità legali e politiche

Sull'utilizzo degli asset russi congelati all'estero, Meloni ha espresso forti riserve: secondo la premier, qualunque decisione richiede «soluzioni sostenibili e una base legale chiara, perché l'impiego diretto o la riallocazione di quei beni pone problemi giuridici e di diritto internazionale che non possono essere aggirati.Il Fatto Quotidiano.

Le difficoltà riguardano la titolarità degli asset, l'eventuale contaminazione di diritti di terzi, rischi di contenzioso internazionale e la necessità di rispettare le procedure nazionali ed europee per evitare violazioni di norme sul sequestro o la confisca di beni; per queste ragioni diversi governi europei richiedono studi legali e valutazioni approfondite prima di immaginare un uso operativo di quei fondi.

Dal punto di vista politico, trasformare i beni congelati in risorse per la ricostruzione ucraina richiede congruenza tra partner Ue, strumenti di governance trasparenti e garanzie sul rispetto dello stato di diritto in Ucraina: le perplessità sollevate dalla premier indicano la cautela di Roma verso soluzioni frettolose che possano esporre l'Italia a contestazioni legali o mettere a rischio la coesione europea.Sky TG24.

Implicazioni europee e scenari futuri per la diplomazia italiana

La linea italiana — sostegno fermo a Kiev senza operazioni militari dirette e prudenza sull'uso degli asset russi — avrà effetti sul negoziato interno all'Unione europea, dove si confrontano posizioni più interventiste e altre più caute; Roma si propone come mediatore che punta a un equilibrio fra solidarietà e tutela degli interessi giuridici e politici nazionali.Euronews.

In prospettiva, la posizione espressa dalla premier potrebbe favorire soluzioni multilaterali che prevedano: programmi europei di ricostruzione finanziati da più fonti, meccanismi di garanzia legali per l'utilizzo degli asset congelati e la creazione di task force per l'addestramento e il supporto tecnico alle autorità ucraine senza presenza sul territorio di truppe italiane.La Sicilia.

Infine, l'efficacia della strategia italiana dipenderà dalla capacità di allineare partner europei e transatlantici su regole condivise, mantenere la pressione su Mosca attraverso sanzioni e assistenza difensiva e promuovere incentivi negoziali affinché si apra uno spazio credibile per trattative di pace; in assenza di convergenza, la prudenza di Roma potrà però essere interpretata come freno politico da chi invoca misure più incisive.Pupia.

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