Il gol–non gol in Serie D: verità e punti di vista

Pubblicato: 17/12/2025, 07:18:286 min
Scritto da
Gaspare Lamazza
Categoria: Sport
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Il gol–non gol in Serie D: verità e punti di vista
Tra tecnicismi arbitrali, tecnologia imperfetta e la verità di ognuno: una lettura pirandelliana del contesto dilettantistico

L'articolo esplora il tema del 'gol–non gol' in Serie D mettendo a confronto regolamento, pratiche arbitrali, possibili interventi tecnologici e la percezione di tifosi e società. Attraverso riferimenti a fonti ufficiali e analisi di casi concreti, si discute come la natura del campionato dilettantistico — con risorse limitate e molte sfumature interpretative — renda la questione non solo tecnica ma anche culturale: ciascuno può avere la propria verità, come negli atti di Luigi Pirandello. Vengono presentate implicazioni pratiche per arbitri, dirigenti e appassionati, e suggerimenti concreti per ridurre le controversie mantenendo l'identità del calcio di base.

Il contesto regolamentare: cosa dice il regolamento sul gol

Il primo passo per comprendere il fenomeno del gol–non gol è richiamare le regole che definiscono quando una rete è valida: il Regolamento del gioco del calcio indica che una segnatura è valida quando la palla ha completamente superato la linea di porta tra i pali e sotto la traversa senza infrazioni preliminari come fallo o posizione di fuorigioco, principio che rimane invariato anche nei campionati dilettantistici come la Serie D secondo le norme federali di riferimento FIGC e i regolamenti FIFA tradotti per l'Italia.FIGC

Nel calcio professionistico l'introduzione della VAR (Video Assistant Referee) ha ridotto alcune incertezze, perché offre un secondo controllo visivo; tuttavia la VAR non è operativa nella maggior parte dei tornei dilettantistici per ragioni logistiche ed economiche e quindi la valutazione resta spesso esclusivo compito degli arbitri in campo, con conseguenti margini d'interpretazione che possono generare contestazioni più frequenti nelle categorie inferiori FIFA Laws of the Game.

A livello pratico, nelle gare di Serie D la procedura di omologazione delle segnature e delle classifiche dipende anche dai rapporti redatti dagli arbitri e da eventuali ricorsi delle società; perciò la convalida o l'annullamento di un gol può avere effetti a catena sulla classifica e sulle fortune sportive di una squadra, rendendo la questione non soltanto tecnica ma anche amministrativa e giudiziaria (commissionsi e giudici sportivi competenti della FIGC o del CR regionale) FIGC.

Limitazioni tecnologiche e alternative praticabili in Serie D

La mancanza di VAR e di line‑technology nelle gare di Serie D deriva da vincoli economici e logistici: l'installazione e la gestione di telecamere ad alta risoluzione, operatori video e infrastrutture di collegamento comportano costi che molte società dilettantistiche non possono sostenere; per questo motivo diverse cronache locali e analisi sul tema evidenziano come la carenza di risorse renda inevitabile una maggiore variabilità nelle decisioni circa i gol Tuttocampo - Serie D.

Fra le alternative meno costose e più adatte al livello dilettantistico vengono suggerite soluzioni pragmatiche: telecamere fisse di supporto per la revisione post‑gara, protocolli chiari per la segnalazione di episodi dubbi alle commissioni, e un maggiore impiego della tecnologia mobile per documentare azioni controverse. Queste pratiche non replicano la VAR in tempo reale ma possono fornire prove utili in caso di ricorso, contribuendo a una gestione più trasparente delle controversie Tuttocampo - Serie D.

Un'altra prospettiva prende in considerazione la formazione arbitrale: migliorare la preparazione tecnica degli ufficiali di gara, affiancandola a linee guida più precise e a simulazioni video, può ridurre gli errori senza investimenti tecnologici ingenti; studi e programmi di aggiornamento arbitrale promossi a livello nazionale e regionale rappresentano quindi una leva concreta per innalzare la qualità delle decisioni anche in assenza della VAR FIGC.

La percezione pubblica: tifosi, club e la 'verità' di ognuno

Nel calcio dilettantistico la reazione a un gol convalidato o annullato spesso trascende la correttezza tecnica ed entra nel campo della percezione soggettiva: tifosi, dirigenti e giocatori interpretano l'episodio secondo il proprio punto di vista, rafforzando l'idea che ogni parte possieda una propria verità, un tema caro alla sensibilità pirandelliana e applicabile alla convivenza di visioni diverse all'interno della stessa realtà sportiva. I commenti su portali locali e social confermano come le discussioni si polarizzino rapidamente dopo episodi controversi VenetoGol - Serie D.

Questa molteplicità di verità è alimentata anche dalla limitata copertura mediatica delle partite di Serie D: quando un episodio rilevante viene documentato solo da riprese amatoriali o da pochi mezzi di informazione, la narrativa predominante dipende spesso dalla fonte più visibile o dalla forza comunicativa dei club. L'effetto è che la memoria collettiva di una partita può differire notevolmente, con implicazioni per la fiducia verso l'arbitraggio e per il clima tra le tifoserie Tuttocampo - Serie D.

La cultura sportiva a livello locale gioca un ruolo decisivo: nelle comunità dove la squadra rappresenta un forte fattore d'identità, l'interpretazione degli episodi in campo diventa elemento di discussione civica e sociale. Comprendere questa dimensione è necessario per sviluppare politiche di comunicazione che riducano l'escalation conflittuale e favoriscano approcci fondati sui fatti certificati, incoraggiando al contempo la partecipazione responsabile dei tifosi VenetoGol.

Proposte operative per ridurre le controversie e tutelare il gioco

Un primo intervento pratico consiste nell'introduzione graduale di telecamere fisse presso gli impianti di Serie D, finanziate con progetti regionali o con partenariati tra club; documentare le partite anche con riprese non professionali ma standardizzate può fornire materiale utile per le commissioni in caso di ricorso, come riportato da chi segue la categoria sui portali specializzati Tuttocampo - Serie D.

Parallelamente è importante rafforzare la formazione arbitrale e i protocolli di comunicazione: corsi specifici, simulazioni video e linee guida chiare su come documentare e motivare le decisioni in campo possono diminuire la soggettività e migliorare l'accettazione delle scelte arbitrali. Le federazioni e i comitati regionali possono prevedere incentivi per la partecipazione a questi percorsi formativi FIGC.

Infine, per preservare l'identità del calcio di base evitando una tecnologizzazione indiscriminata, si potrebbe adottare un principio di proporzionalità tecnologica: intervenire con strumenti di controllo visivo solo in partite con ricadute significative (per esempio finali di girone o match decisivi per promozioni/retrocessioni) e mantenere la spontaneità del gioco nella maggior parte degli incontri. Questa soluzione bilancia la necessità di giustizia sportiva con i limiti economici e culturali tipici della Serie D, offrendo un approccio pragmatico e sostenibile FIGC.

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