La vicenda della Famiglia Trevallion-Birmingham
La Storia della Famiglia nel Bosco
Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, coppia anglo-australiana, hanno scelto uno stile di vita isolato in un casolare nei boschi di Palmoli, in provincia di Chieti, per crescere i loro tre figli: una bambina di otto anni e due gemelli di sei. Questa decisione ha attirato l'attenzione delle autorità dopo segnalazioni su condizioni abitative precarie e mancanza di scolarizzazione. Gli assistenti sociali, dopo verifiche, hanno rilevato ritardi nello sviluppo cognitivo dei minori, come l'incapacità di leggere, e carenze nel percorso vaccinale. La famiglia ha vissuto per oltre un anno in un contesto rurale autosufficiente, badando ad animali e coltivando orti, ma le autorità hanno contestato la sicurezza e l'educazione fornita.
Il Tribunale per i Minorenni dell'Aquila, il 13 novembre 2025, ha emesso un'ordinanza che sospendeva la responsabilità genitoriale, collocando i bambini in una casa famiglia a Vasto. Catherine è ammessa a incontri quotidiani durante i pasti, mentre Nathan è rimasto solo nel casolare. Questa misura è stata motivata da relazioni che evidenziavano rischi per il benessere dei minori, inclusa la necessità di accertamenti neuropsichiatrici e immunitari. I genitori hanno inizialmente opposto resistenza, subordinando consensi a richieste economiche, ma ora mostrano segni di collaborazione.
L'opinione pubblica si è divisa: da un lato sostenitori dello stile 'alternativo' accusano lo Stato di ingerenza eccessiva; dall'altro, esperti sottolineano l'obbligo di tutelare i diritti all'istruzione e alla salute. La tutrice dei minori ha riportato progressi positivi nella casa famiglia, con i bambini che iniziano a socializzare e imparare, pur mantenendo contatti con i genitori.