Aggressione a Formia: "Serve più sicurezza" grida Ugl

Pubblicato: 13/12/2025, 17:19:525 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
Condividi:
#operatori #formia #pronto soccorso #ugl salute #sicurezza
Aggressione a Formia: "Serve più sicurezza" grida Ugl
L'ennesimo episodio di violenza al Pronto Soccorso del Dono Svizzero riaccende il dibattito sulla tutela degli operatori sanitari

Un trentenne di Gaeta ha aggredito due infermieri al Pronto Soccorso di Formia per impazienza sull'attesa della madre. Ugl Salute condanna l'accaduto e chiede misure urgenti di sicurezza. La ASL esprime solidarietà e rafforza le protezioni.

L'aggressione al Pronto Soccorso di Formia

Nella mattinata del 12 dicembre 2025, il Pronto Soccorso dell'ospedale Dono Svizzero di Formia è stato teatro di un grave episodio di violenza. Un trentenne originario di Gaeta, spazientito per l'attesa che la madre venisse presa in carico in un reparto affollato, ha aggredito due operatori sanitari. L'uomo ha colpito gli infermieri con testate e calci, causando ferite che hanno richiesto cure immediate. L'episodio si è verificato intorno alle sei del mattino, in un contesto di alta pressione lavorativa per il personale, già alle prese con numerose emergenze. I fatti hanno generato sgomento tra colleghi e pazienti presenti, evidenziando le tensioni quotidiane nei reparti di emergenza.

Secondo le ricostruzioni, il giovane si è avvicinato agli operatori mentre questi assistevano altri pazienti, dando luogo a una discussione che è rapidamente degenerata in aggressione fisica. Uno degli infermieri e un operatore socio-sanitario sono stati i diretti bersagli, riportando contusioni e traumi. I Carabinieri della Compagnia di Formia, intervenuti sul posto, hanno bloccato l'aggressore e proceduto all'arresto, collocandolo successivamente ai domiciliari. La madre del trentenne, in discrete condizioni e non in codice rosso, era già in osservazione, ma l'impazienza del figlio ha trasformato un momento di cura in un dramma violento.

L'ospedale Dono Svizzero, punto di riferimento per il Golfo di Gaeta, gestisce quotidianamente un flusso intenso di accessi, aggravato da carenze organiche e ritmi serrati. Questo incidente non è isolato, ma riflette un problema strutturale nei pronto soccorso italiani, dove la frustrazione dei familiari per i tempi di attesa sfocia spesso in atti inconsulti. Le autorità sanitarie locali hanno confermato che i due operatori sono stati medicati dai colleghi, riprendendo servizio nonostante il trauma psicologico subito.

La reazione di Ugl Salute: condanna e richieste urgenti

Immediata è stata la presa di posizione del sindacato Ugl Salute, che ha espresso ferma condanna per l'aggressione. Fabrizio Fabbri, segretario regionale Ugl Salute Lazio, e Fabiola Del Gais, segretario provinciale di Latina, hanno definito l'episodio 'inaccettabile', sottolineando lo stress e la carenza di personale che i sanitari affrontano ogni giorno. Il sindacato ha evidenziato come i luoghi di cura stiano diventando scenari di violenza, con rischi crescenti per medici, infermieri e operatori di supporto.

Ugl Salute ha lanciato un appello per interventi immediati: maggiore sicurezza attraverso vigilanza costante, installazione di sistemi di videosorveglianza e misure di prevenzione efficaci. I rappresentanti sindacali insistono sull'applicazione rigorosa delle norme esistenti e su provvedimenti aggiuntivi per tutelare il personale. 'La sicurezza degli operatori è una priorità non rinviabile', hanno dichiarato, legando la qualità dell'assistenza alla protezione dei lavoratori. Questa posizione riflette una battaglia di lunga data del sindacato contro le aggressioni nei presidi ospedalieri.

Il sindacato ha moreover sottolineato che episodi come questo al Pronto Soccorso di Formia minano il morale del personale e compromettono l'efficienza del sistema sanitario. Chiedono un impegno concreto da parte delle istituzioni, inclusi protocolli di intervento rapido e formazione specifica per gestire situazioni di tensione. La voce di Ugl Salute si unisce a un coro di proteste nazionali, dove simili incidenti si ripetono con preoccupante regolarità.

La solidarietà della ASL e le misure di prevenzione

La ASL di Latina ha espresso piena solidarietà ai due infermieri aggrediti, condannando con fermezza ogni forma di violenza fisica o verbale contro gli operatori sanitari. L'azienda ha definito l'episodio 'grave e inaccettabile', colpisce non solo le vittime dirette ma l'intera comunità sanitaria impegnata in contesti di elevata complessità. La vicinanza umana e professionale è accompagnata da auguri di pronta ripresa per i feriti.

In risposta all'accaduto, l'ASL ha ribadito il proprio impegno nella tutela della sicurezza del personale, annunciando che le misure di prevenzione contro le aggressioni sono state ulteriormente rafforzate. Si parla di protocolli potenziati per garantire un contesto sicuro e rispettoso durante l'attività assistenziale. Tali iniziative includono probabilmente coordinamenti con le forze dell'ordine e miglioramenti infrastrutturali, anche se i dettagli specifici non sono stati ancora resi pubblici.

La posizione della ASL sottolinea che la tutela degli operatori è un dovere collettivo, essenziale per preservare il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni sanitarie. Comportamenti incivili come quello verificatosi a Formia non trovano giustificazione e richiedono una risposta unitaria. L'azienda invita la comunità a un maggiore rispetto per il lavoro svolto in emergenza, riconoscendo le difficoltà strutturali del sistema.

Il contesto nazionale: violenza negli ospedali italiani

L'aggressione al Pronto Soccorso di Formia si inserisce in un'emergenza nazionale di violenza contro il personale sanitario, con centinaia di episodi registrati ogni anno. I pronto soccorso, oberati da liste d'attesa e carenze di organico, sono i luoghi più a rischio, dove la frustrazione di pazienti e familiari esplode in gesti estremi. Dati sindacali indicano un incremento del 20% degli attacchi negli ultimi anni, spesso legati a ritardi percepiti nelle cure.

In Italia, normative come la legge 113/2020 prevedono aggravanti per lesioni a danni di operatori sanitari, ma l'applicazione pratica rimane lacunosa. Sindacati e associazioni professionali spingono per guardie giurate h24, pulsanti di emergenza e campagne di sensibilizzazione. Casi simili si verificano da Nord a Sud, dal Veneto alla Sicilia, evidenziando un problema sistemico che richiede risorse e riforme strutturali per invertire la tendenza.

Per prevenire futuri incidenti, esperti suggeriscono un approccio multifattoriale: potenziamento degli organici, triage più efficienti e spazi dedicati per familiari in attesa. La sicurezza non è solo una questione di ordine pubblico, ma un pilastro per l'assistenza di qualità. L'episodio di Formia rappresenta un campanello d'allarme, spingendo istituzioni e società a riflettere sulle responsabilità condivise nel proteggere chi salva vite.

Commenti

Caricamento commenti…