Abruzzo: cormorani

Pubblicato: 13/12/2025, 18:45:272 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Abruzzo: cormorani
Un conflitto ecologico insolito tra predatori naturali e un intruso esotico nelle acque abruzzesi

Nelle acque dell'Abruzzo infuria una battaglia tra pescatori locali e stormi di cormorani

Il conflitto tra pescatori e cormorani in Abruzzo

Le acque dei fiumi e dei laghi abruzzesi, come il Fiume Pescara e il Lago di Piediluco confinante, sono teatro di un aspro confronto tra i pescatori locali e gli stormi di cormorani, uccelli ittiofagi che si nutrono voracemente di pesci. Questi volatili, un tempo specie protetta, hanno visto esplodere le loro popolazioni negli ultimi anni, raggiungendo numeri che mettono a rischio la sostenibilità della pesca sportiva e commerciale. I pescatori denunciano perdite significative: in una singola stagione, un gruppo di cormorani può consumare tonnellate di carpe, trote e cefali, lasciando le rive deserte di prede. Questo fenomeno non è isolato, ma si ripete in molte regioni italiane, dove i conflitti tra uomo e natura assumono toni drammatici, con petizioni e proteste che chiedono interventi urgenti.

La dinamica del problema è radicata in cambiamenti ambientali: i corsi d'acqua denaturalizzati, con argini artificiali e inquinamento, favoriscono la predazione dei cormorani, che non incontrano ostacoli nel volo per raggiungere i banchi di pesci. Secondo esperti, come quelli citati in analisi ornitologiche, i pescatori stessi possono fungere da presidio naturale durante la bella stagione, disturbando i volatili e spingendoli altrove. Tuttavia, in autunno e inverno, quando l'attività umana cala, i cormorani dominano indisturbati, aggravando il danno. In Abruzzo, associazioni di categoria hanno registrato un calo del 30-40% nelle catture negli ultimi cinque anni, attribuendolo principalmente a questa piaga ittiofaga che altera l'intero ecosistema acquatico.

Le risposte istituzionali includono piani di abbattimento controllato, autorizzati dal Ministero dell'Ambiente, ma la loro efficacia dipende da costanza e meticolosità. Squadre specializzate di guardie ittiche e volontari pattugliano le zone critiche, utilizzando dissuasori acustici e fucili ad aria compressa. Nonostante ciò, i pescatori lamentano burocrazia eccessiva e ritardi, che permettono ai cormorani di nidificare in colonie sempre più grandi sulle isole fluviali abruzzesi. Questo scontro evidenzia la necessità di un approccio integrato, che unisca conservazione e gestione sostenibile delle risorse idriche.

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