Svolta Green UE: Norme Aziendali Ammorbidite, Vittoria per l'Industria

Pubblicato: 11/12/2025, 10:58:134 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Svolta Green UE: Norme Aziendali Ammorbidite, Vittoria per l'Industria

L’Accordo Politico che Riscrive le Regole della Sostenibilità

L'architettura normativa europea pensata per imporre una rigorosa due diligence ambientale e sociale alle imprese ha subito un significativo ridimensionamento. Dopo intense negoziazioni tra il Consiglio europeo e il Parlamento europeo, è stato raggiunto un compromesso che alleggerisce notevolmente il carico burocratico e finanziario sulle aziende, in particolare quelle di medie dimensioni. Questo allentamento, percepito da molti settori industriali come una boccata d'ossigeno dopo anni di crescente pressione normativa, rappresenta un passo indietro rispetto alla visione iniziale della Commissione guidata da Ursula von der Leyen. Le due direttive chiave interessate sono la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Csddd) e la Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd). L'obiettivo dichiarato di questa revisione è bilanciare la transizione ecologica con la competitività economica, un equilibrio che molti stakeholder ritenevano fosse stato perso nel pacchetto legislativo originario.

Restringimento della Portata della Due Diligence (Csddd)

La Direttiva sulla Due Diligence in materia di sostenibilità aziendale (Csddd) è stata drasticamente circoscritta. Inizialmente concepita per coprire un ampio spettro di imprese, la versione finale imporrà obblighi stringenti solo alle entità più grandi. Secondo l'accordo raggiunto, la Csddd si applicherà unicamente alle aziende con un organico superiore ai 5.000 dipendenti e un fatturato annuo di almeno 1,5 miliardi di euro. Questa soglia, significativamente più alta rispetto alle proposte iniziali, esclude di fatto migliaia di imprese che si sarebbero dovute adeguare a complessi processi di monitoraggio delle filiere produttive per rischi ambientali e diritti umani. Un altro elemento cruciale di questo accordo è il rinvio della scadenza per l'implementazione, che slitta a luglio 2029 per le prime aziende interessate. Inoltre, è stata eliminata la previsione che obbligava le aziende a presentare specifici piani di transizione ai cambiamenti climatici, un requisito visto come particolarmente oneroso e difficile da quantificare oggettivamente.

La Csrd: Meno Aziende Sotto l'Obbligo di Rendicontazione

Parallelamente, anche la Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (Csrd), che impone la comunicazione trasparente dell'impatto ambientale e sociale, è stata oggetto di revisione. Le modifiche introdotte prevedono che la Csrd si applichi solo alle società che superano la soglia di 1.000 dipendenti e un fatturato netto annuo di 450 milioni di euro. Le stime indicano che queste modifiche libereranno dall'obbligo di rendicontazione circa l'80% delle aziende che sarebbero state inizialmente coinvolte dalla legislazione. Questo alleggerimento è stato accolto con favore dalle associazioni di categoria, che avevano espresso preoccupazione per l'eccessiva onerosità della raccolta e certificazione dei dati ESG (Environmental, Social, Governance) per le entità più piccole o meno strutturate. L'approccio sembra virare verso una proporzionalità maggiore nell'applicazione delle normative europee.

La Reazione di **Ursula von der Leyen**: Una "Festa" Amara?

Nonostante l'evidente riduzione della portata delle normative ambientali più stringenti, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso soddisfazione per l'esito delle trattative. La Presidente ha accolto con favore l'accordo politico sul cosiddetto pacchetto di semplificazione Omnibus I, sottolineando che esso comporterà un risparmio stimato fino a 4,5 miliardi di euro per le imprese europee. Questa reazione, che suona quasi come una "celebrazione" per un risultato che indebolisce parte della sua agenda Green Deal, riflette la necessità politica di mostrare attenzione alle preoccupazioni del settore produttivo, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee e del clima economico attuale. L'operazione sembra essere un tentativo di bilanciare la spinta verso la sostenibilità con la necessità di mantenere alta la competitività dell'industria europea rispetto a concorrenti globali con regolamentazioni meno stringenti.

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