L'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco, continua a suscitare dibattiti a causa delle nuove analisi genetiche che coinvolgono Andrea Sempio. In particolare, la presenza di DNA attribuibile a Sempio sulle unghie della vittima ha riacceso l'attenzione sul caso, sollevando questioni scientifiche e legali. Questo articolo esplora i dettagli delle perizie, le interpretazioni dei dati genetici e le controversie emerse nel corso delle indagini.
Il contesto del delitto di Garlasco e le nuove indagini
Il delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di Garlasco, ha rappresentato uno dei casi di cronaca nera più discussi in Italia. Dopo anni di indagini e processi, la vicenda è tornata alla ribalta grazie a una nuova inchiesta che vede indagato Andrea Sempio, amico di famiglia e figura centrale nelle analisi genetiche recenti. Le nuove perizie sono state depositate e discusse davanti al giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, in un incidente probatorio previsto per dicembre 2025.
Le indagini si sono concentrate sulle tracce di DNA trovate sotto le unghie di Chiara Poggi, con particolare attenzione al materiale genetico attribuibile ad Andrea Sempio. La genetista perita Denise Albani ha redatto una relazione di 93 pagine che evidenzia come la presenza del DNA di Sempio sulle unghie della vittima sia da 17 a oltre 2.000 volte più probabile rispetto a quella di soggetti ignoti non collegati al caso. Questi dati hanno riacceso il dibattito sulla possibile responsabilità di Sempio nell'omicidio, ponendo nuove basi scientifiche per la prosecuzione delle indagini.
L'importanza di questa nuova perizia risiede anche nel confronto con le analisi precedenti, che avevano escluso la presenza di DNA maschile sotto le unghie di Chiara. Tuttavia, le tecniche di analisi genetica si sono evolute, permettendo oggi di rilevare quantità minime di materiale genetico che in passato non erano identificabili. Ciò ha portato a una rivalutazione delle prove e a una nuova fase processuale che potrebbe influenzare significativamente l'esito del caso. Maggiori dettagli sono disponibili nell'articolo del Corriere di Siena.
Le analisi genetiche: DNA di Sempio sulle unghie di Chiara Poggi
La perizia genetica condotta da Denise Albani ha rilevato tracce di DNA maschile compatibili con la linea paterna di Andrea Sempio sulle unghie di Chiara Poggi, sia sulla mano destra che su quella sinistra. Queste tracce sono state identificate come appartenenti a un aplotipo Y, un marcatore genetico che si trasmette esclusivamente per via paterna, rafforzando l'ipotesi di un collegamento diretto con Sempio o con un suo parente maschio.
Nonostante la rilevazione, la perizia sottolinea che non è possibile stabilire con certezza se il DNA sia stato depositato sopra o sotto le unghie, un dettaglio che ha rilevanza nell'interpretazione delle modalità di contatto tra la vittima e l'indagato. Inoltre, la quantità di DNA rilevata è minima, il che apre la discussione sulla sua possibile origine, considerando anche ipotesi di contaminazione accidentale o indiretta all'interno della villetta di Garlasco.
Questi risultati hanno suscitato reazioni contrastanti tra gli esperti e le parti coinvolte. Da un lato, la Procura di Pavia considera la presenza del DNA come un elemento significativo per l'accusa; dall'altro, la difesa di Andrea Sempio contesta la validità probatoria delle tracce, suggerendo che possano derivare da contaminazioni o da contatti indiretti, dato che Sempio frequentava la casa come amico di famiglia. Per approfondire le dinamiche delle analisi genetiche, si può consultare l'articolo de Il Giorno.
Le controversie scientifiche e legali sulla perizia genetica
La perizia di Denise Albani non è stata accolta unanimemente dalla comunità scientifica e dagli esperti legali coinvolti nel caso. Pasquale Linarello, genetista che nel 2016 aveva già attribuito il DNA sotto le unghie di Chiara Poggi al ramo maschile della famiglia Sempio, ha espresso un giudizio positivo sulle nuove valutazioni, definendole una sorta di rivincita scientifica rispetto alle precedenti analisi. Tuttavia, ha anche sottolineato i limiti nell'individuare con certezza le modalità di deposizione del DNA.
D'altro canto, alcuni esperti e la difesa di Sempio hanno evidenziato la possibilità di contaminazioni, sia durante le fasi di raccolta delle prove sia in ambito autoptico. La mancanza di un metodo per datare il DNA rende difficile stabilire quando e come il materiale genetico sia stato trasferito sulle unghie della vittima. Questa incertezza è stata al centro di numerose discussioni, con l'avvocato Liborio Cataliotti che ha definito la perizia come priva di valore probatorio definitivo, sottolineando la necessità di ulteriori approfondimenti.
Le controversie si estendono anche all'interpretazione statistica dei dati genetici, con dibattiti sull'affidabilità delle probabilità associate all'identificazione del DNA e sulle possibili alternative interpretative. Questi aspetti sono fondamentali per il prosieguo del processo e per la valutazione complessiva delle prove. Per un'analisi dettagliata delle controversie, si rimanda all'articolo di LaPresse.
Implicazioni processuali e prospettive future del caso
L'emergere di nuove evidenze genetiche ha riaperto il caso Garlasco, con implicazioni significative per il procedimento giudiziario in corso. L'incidente probatorio previsto per dicembre 2025 rappresenta un momento cruciale per valutare la validità delle perizie e per decidere eventuali sviluppi processuali nei confronti di Andrea Sempio. La presenza del DNA sulle unghie della vittima, se confermata e interpretata come prova di contatto diretto, potrebbe rafforzare l'accusa di omicidio.
Tuttavia, la complessità delle analisi e le controversie sulle modalità di trasferimento del DNA mantengono aperti scenari alternativi, inclusa la possibilità di contaminazioni o di contatti indiretti. La difesa ha già annunciato l'intenzione di predisporre proprie perizie per confutare le conclusioni della relazione Albani, sottolineando l'importanza di un esame critico e approfondito delle prove scientifiche.
In prospettiva, il caso Garlasco continua a rappresentare un esempio emblematico delle sfide poste dalle indagini genetiche nei processi penali, evidenziando la necessità di metodologie rigorose e di un equilibrio tra evidenze scientifiche e valutazioni giuridiche. Per seguire gli aggiornamenti e le analisi più recenti, è possibile consultare anche il reportage di Virgilio Notizie.
