Il report 2024 di Agenas fotografa le performance di 1.117 ospedali pubblici e privati in Italia, evidenziando 15 strutture di eccellenza, di cui cinque in Lombardia. Questo articolo approfondisce quali sono questi ospedali, le aree cliniche valutate e il contesto regionale che emerge dalla valutazione.
Il quadro generale della valutazione di Agenas
Il Programma nazionale esiti (PNE) 2024, curato dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), ha analizzato le performance di 1.117 strutture ospedaliere pubbliche e private in Italia. La valutazione si basa su otto aree cliniche fondamentali: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare e nefrologia, offrendo così un quadro ampio e dettagliato della qualità delle cure erogate.
Secondo il report, 15 ospedali hanno raggiunto un livello alto o molto alto in almeno sei di queste aree, senza che venga stilata una classifica vera e propria, ma piuttosto una lista di eccellenze distribuite sul territorio nazionale. La Lombardia emerge come la regione con il maggior numero di strutture di alta qualità, con cinque ospedali riconosciuti come eccellenze.
Il sistema di valutazione utilizza indicatori specifici per ogni area clinica, permettendo di misurare non solo l’efficacia degli interventi, ma anche la sicurezza e la tempestività delle cure. Questo approccio metodologico è descritto nel dettaglio nel report di Corriere Salute e nel articolo di Sky TG24.
Questa valutazione rappresenta uno strumento fondamentale per orientare i cittadini nella scelta delle strutture sanitarie e per incentivare il miglioramento continuo del sistema sanitario italiano.
Le cinque eccellenze lombarde: nomi e caratteristiche
La Lombardia si conferma leader nazionale per qualità ospedaliera con cinque strutture che si distinguono per la loro eccellenza in almeno sei aree cliniche. Tra queste spiccano l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, il Centro Cardiologico Fondazione Monzino di Milano, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la Fondazione Poliambulanza di Brescia e l’Ospedale Maggiore di Lodi.
Questi ospedali si caratterizzano per la capacità di offrire cure di alta specializzazione in settori critici come la cardiologia, l’oncologia e la chirurgia generale. Ad esempio, l’Istituto Clinico Humanitas è noto per la sua eccellenza nella chirurgia oncologica e nelle cure cardiovascolari, mentre il Monzino è un punto di riferimento nazionale per le patologie cardiache.
La presenza di queste strutture in Lombardia riflette un sistema sanitario regionale ben organizzato e dotato di risorse tecnologiche e professionali avanzate. La qualità delle cure è confermata anche dai dati relativi alla tempestività degli interventi e alla gestione delle emergenze, aspetti fondamentali per la valutazione complessiva delle performance ospedaliere, come evidenziato nel report di Adnkronos.
Questi risultati sottolineano l’importanza di investire nella qualità e nell’innovazione per mantenere elevati standard di assistenza sanitaria.
Distribuzione geografica e confronto con altre regioni
La geografia dell’eccellenza ospedaliera in Italia mostra un netto predominio del Nord e del Centro, con la Lombardia in testa seguita da Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Umbria. Al Sud, l’unica struttura riconosciuta come eccellenza è l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, evidenziando un persistente divario territoriale nella qualità delle cure.
Il Veneto si distingue con tre ospedali valutati positivamente in sei o più aree, mentre l’Emilia-Romagna ne conta due. Questa concentrazione di strutture di alta qualità nel Centro-Nord è legata a fattori quali l’organizzazione sanitaria regionale, la disponibilità di risorse e la capacità di attrarre personale specializzato.
Il divario Nord-Sud è particolarmente evidente in ambiti complessi come la chirurgia oncologica e la gestione delle emergenze cardiovascolari, dove al Sud si registrano performance inferiori rispetto al resto del Paese. Questo fenomeno è stato ampiamente documentato nel articolo di Tgcom24, che sottolinea la necessità di interventi mirati per ridurre le disuguaglianze sanitarie.
Il miglioramento delle strutture meridionali rappresenta una sfida cruciale per garantire un sistema sanitario equo e accessibile a tutti i cittadini italiani.
Impatto e prospettive future del Programma nazionale esiti
Il Programma nazionale esiti di Agenas rappresenta uno strumento essenziale per monitorare la qualità delle cure ospedaliere in Italia, favorendo la trasparenza e la responsabilizzazione delle strutture sanitarie. La pubblicazione annuale dei dati consente di individuare punti di forza e criticità, stimolando processi di miglioramento continuo.
L’analisi del 2024 evidenzia progressi significativi, come l’aumento della percentuale di interventi di colecistectomia laparoscopica eseguiti con successo, passati dal 79% all’84%, segno di una maggiore diffusione di tecniche meno invasive e più sicure. Tuttavia, permangono sfide importanti, in particolare nel ridurre le disuguaglianze territoriali e nel garantire uniformità di qualità su tutto il territorio nazionale.
Le prospettive future prevedono un rafforzamento degli strumenti di valutazione e un maggiore coinvolgimento delle regioni nel definire strategie condivise per migliorare la qualità delle cure. Il ruolo di Agenas sarà cruciale nel coordinare queste iniziative e nel promuovere una cultura della qualità e della sicurezza nelle strutture sanitarie italiane, come sottolineato nel report di Corriere Salute.
In questo contesto, la valorizzazione delle eccellenze lombarde e di altre regioni può rappresentare un modello da replicare per tutto il Paese.