Trump deluso: Zelensky non avrebbe letto piano di pace USA

Pubblicato: 08/12/2025, 08:06:014 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Esteri
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Trump deluso: Zelensky non avrebbe letto piano di pace USA

La Rivelazione di **Donald Trump** e la Reazione di Kyiv

L'ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso pubblicamente una marcata delusione riguardo allo stato dei negoziati di pace per il conflitto in Ucraina. Durante un evento tenutosi presso il Kennedy Center a Washington, D.C., Trump ha dichiarato ai giornalisti che il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, non avrebbe ancora esaminato una proposta di pace elaborata dall'amministrazione statunitense. Questa affermazione, rilasciata il 7 dicembre, getta un'ombra sulla percezione di un imminente progresso diplomatico, nonostante i recenti incontri ad alto livello. Trump ha sottolineato di essere stato informato di questa mancata lettura solo poche ore prima di rilasciare le sue dichiarazioni, evidenziando una potenziale frizione nella comunicazione tra le parti coinvolte. Il contesto di queste osservazioni è cruciale. L'amministrazione Trump ha mantenuto un canale di comunicazione aperto sia con il Presidente russo, Vladimir Putin, sia con alti funzionari ucraini. L'ex Presidente ha specificato che i colloqui hanno coinvolto direttamente sia Putin sia i leader di Kyiv. La sua nota di disappunto suggerisce che, mentre una delle parti – la Russia – sarebbe apparentemente in linea con la bozza, l'inerzia da parte ucraina stia bloccando il processo. Questa dinamica solleva interrogativi sulla reale volontà di Zelensky di considerare seriamente i termini proposti da Washington.

L'Attività Diplomatica Precedente e il Piano Segreto

Le parole di Trump arrivano all'indomani di una significativa attività diplomatica. Solo il giorno prima, l'inviato speciale per l'Ucraina dell'ex amministrazione, Keith Kellogg, aveva suggerito che un accordo di pace fosse vicino al completamento. Questa narrazione ottimistica è stata bruscamente interrotta dalla rivelazione di Trump. Inoltre, all'inizio della settimana, negoziatori di spicco ucraini si erano recati a Miami per proseguire le discussioni con gli inviati di Trump, in particolare Steve Witkoff e Jared Kushner. Questi incontri si sono svolti sulla scia della fuga di notizie riguardante un piano statunitense articolato in 28 punti. Secondo quanto riportato da testate giornalistiche autorevoli come il The Washington Post, questo documento era percepito da molti analisti come una bozza che esercitava una notevole pressione sull'Ucraina affinché accettasse condizioni che potevano assomigliare a una capitolazione parziale, data l'invasione su vasta scala russa. L'esistenza di questo piano e la successiva reazione di Zelensky – o la sua presunta mancanza di revisione – indicano che le divergenze di fondo sulla sovranità territoriale e sulle garanzie di sicurezza rimangono estremamente profonde.

Le Implicazioni Geopolitiche e la Posizione Russa

La posizione della Russia rispetto alla proposta è stata delineata con una certa ambiguità da Trump. Egli ha affermato che la Russia sarebbe "a posto" con il piano, aggiungendo con un tono sarcastico che, in realtà, Mosca preferirebbe "l'intero paese". Questa osservazione, sebbene espressa in modo informale, sottolinea la percezione che qualsiasi accordo negoziato dagli Stati Uniti, sebbene mirato alla cessazione delle ostilità, potrebbe non soddisfare le ambizioni territoriali massimaliste del Cremlino. L'analisi di esperti di politica estera, come quelli citati da Foreign Policy, suggerisce che la strategia di Trump si basa sulla pressione esercitata tramite la promessa di una rapida risoluzione del conflitto, indipendentemente dalle preferenze di Kyiv. La mancata lettura del documento da parte di Zelensky potrebbe essere interpretata come un atto di resistenza diplomatica, un rifiuto implicito di impegnarsi in trattative percepite come svantaggiose. La credibilità di queste iniziative diplomatiche alternative, condotte al di fuori dei canali ufficiali della corrente amministrazione statunitense, è un tema centrale nel dibattito politico americano.

Analisi della Fiducia e della Trasparenza Diplomatica

La dinamica tra le affermazioni di Trump e la reazione di Kyiv evidenzia una complessa rete di fiducia e trasparenza nei rapporti internazionali. Quando un ex leader mondiale, che mantiene una notevole influenza sul Partito Repubblicano e su alcuni settori della politica estera, presenta un piano di pace e poi lamenta che la controparte non lo abbia letto, si crea un vuoto informativo che alimenta speculazioni. Secondo le analisi di Reuters, la Casa Bianca attuale ha mantenuto un profilo basso riguardo a questi sforzi paralleli, preferendo non commentare direttamente le iniziative dell'ex Presidente. Il fatto che Zelensky non abbia ancora esaminato il documento, se confermato, potrebbe indicare una strategia deliberata per non legittimare un quadro negoziale che potrebbe essere visto come un tradimento degli alleati occidentali che sostengono l'integrità territoriale ucraina. La necessità di mantenere il sostegno militare ed economico degli Stati Uniti rende Kyiv particolarmente sensibile a qualsiasi segnale che possa indicare un cambiamento nella politica di sostegno bipartisan. La dichiarazione di Trump, quindi, non è solo un commento su un documento, ma un segnale forte sulla potenziale frammentazione del fronte occidentale riguardo alla strategia per porre fine alla guerra.

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