PizzAut in lutto: è morto Enrico Celeghin, pilastro del progetto

Pubblicato: 07/12/2025, 13:14:085 min
Scritto da
Redazione
Categoria: Cronaca
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PizzAut in lutto: è morto Enrico Celeghin, pilastro del progetto
La comunità di PizzAut si stringe nel dolore per la perdita improvvisa di Enrico Celeghin, volontario e padre di Matteo, capo pizzaiolo autistico

Il mondo di PizzAut, noto progetto di inclusione lavorativa per persone autistiche, è profondamente scosso dalla scomparsa improvvisa di Enrico Celeghin. Figura chiave e volontario instancabile, Celeghin ha accompagnato con dedizione la crescita dell’iniziativa fondata da Nico Acampora. In segno di rispetto e dolore, le pizzerie PizzAut sono rimaste chiuse il 7 dicembre 2025.

La scomparsa improvvisa di Enrico Celeghin e la chiusura di PizzAut

Il 7 dicembre 2025 PizzAut ha annunciato la chiusura delle sue pizzerie per lutto a causa della morte improvvisa di Enrico Celeghin, una figura fondamentale per il progetto. Il messaggio ufficiale, pubblicato da Nico Acampora, fondatore di PizzAut, ha espresso il dolore profondo di tutta la comunità, sottolineando come né i ragazzi né i volontari fossero in grado di lavorare in quella giornata. La decisione di chiudere è stata accolta con comprensione da parte dei clienti e della cittadinanza, testimoniando l’importanza di Celeghin per l’iniziativa Il Cittadino di Monza e Brianza.

Enrico Celeghin non era solo un volontario, ma un punto di riferimento silenzioso e costante per PizzAut. La sua presenza era percepita come un sostegno concreto e morale, soprattutto per i ragazzi autistici coinvolti nel progetto. La chiusura temporanea delle pizzerie ha rappresentato un momento di raccoglimento e rispetto verso la sua memoria, evidenziando il forte legame umano che ha costruito nel tempo con la comunità di PizzAut Prima Monza.

Il lutto ha colpito non solo la famiglia Celeghin, ma anche tutto il team di PizzAut e i sostenitori del progetto, che hanno voluto condividere messaggi di vicinanza e cordoglio. La notizia della scomparsa è stata diffusa con grande discrezione, ma ha immediatamente suscitato una forte emozione in chi conosceva Enrico e il suo impegno quotidiano a favore dell’inclusione lavorativa.

Chi era Enrico Celeghin: un volontario instancabile e padre di Matteo

Enrico Celeghin era conosciuto come una colonna portante di PizzAut, un progetto che mira a creare opportunità lavorative per persone con autismo. Padre di Matteo, uno dei primi pizzaioli assunti e capo pizzaiolo delle pizzerie, Enrico ha sempre sostenuto con dedizione il percorso di inclusione e crescita dei ragazzi coinvolti. Dopo il pensionamento, ha dedicato tutto il suo tempo come volontario, dimostrando un impegno instancabile e una grande sensibilità verso le esigenze della comunità Prima Monza.

Il legame tra Enrico e PizzAut era profondo e personale. Come raccontato da Nico Acampora, Enrico avrebbe voluto trascorrere più tempo a casa con suo figlio Matteo, ma ha scelto di dedicarsi al progetto per il bene di tutti i ragazzi, non solo del proprio figlio. Questa scelta testimonia la sua generosità e la sua visione inclusiva, che ha contribuito a rendere PizzAut un modello di successo nel campo dell’inclusione sociale e lavorativa Il Cittadino di Monza e Brianza.

Enrico era una presenza discreta ma determinante, capace di mettere sempre gli altri al primo posto. Il suo contributo ha permesso di costruire opportunità reali per tanti giovani autistici, offrendo loro un ambiente di lavoro accogliente e stimolante. La sua figura è stata ricordata come un esempio di dedizione e umanità, un pilastro su cui si è basata la crescita di PizzAut nel corso degli anni.

Il ruolo di Enrico Celeghin nel progetto PizzAut e il suo impatto

PizzAut è un progetto innovativo che unisce inclusione sociale e lavoro, offrendo a persone con autismo la possibilità di lavorare come pizzaioli in pizzerie dedicate. Enrico Celeghin ha rappresentato una figura chiave in questo percorso, non solo come padre di uno dei primi assunti, ma soprattutto come volontario e sostenitore attivo. La sua esperienza e il suo impegno hanno contribuito a creare un ambiente di lavoro inclusivo e solidale, fondamentale per il successo dell’iniziativa Il Cittadino di Monza e Brianza.

Il suo contributo si è esteso anche al sostegno morale e organizzativo, affiancando Nico Acampora nella gestione quotidiana delle attività. Enrico ha incarnato lo spirito di PizzAut, fatto di collaborazione, rispetto e attenzione alle persone con autismo. La sua presenza ha permesso di superare molte difficoltà e di consolidare un progetto che oggi rappresenta un modello riconosciuto a livello nazionale e internazionale Prima Monza.

L’impatto di Enrico Celeghin va oltre il suo ruolo operativo: ha contribuito a sensibilizzare la comunità locale e a diffondere una cultura dell’inclusione e della solidarietà. La sua dedizione ha ispirato volontari, famiglie e ragazzi, rafforzando il senso di appartenenza e la motivazione di tutti coloro che partecipano al progetto PizzAut.

Il cordoglio della comunità e le reazioni alla perdita di Enrico Celeghin

La notizia della morte di Enrico Celeghin ha suscitato un profondo cordoglio nella comunità di PizzAut e oltre. Numerosi messaggi di vicinanza sono arrivati da amici, volontari e sostenitori, che hanno voluto ricordare la sua figura come un esempio di altruismo e dedizione. In particolare, il gruppo Easy Monza ha espresso il proprio dolore definendo Enrico una colonna portante del progetto e abbracciando la famiglia e tutti i ragazzi coinvolti Prima Monza.

Nico Acampora, fondatore di PizzAut, ha più volte sottolineato l’importanza di Enrico nel percorso di crescita dell’iniziativa, ricordandolo come un uomo che ha scelto di dedicare la sua vita al bene degli altri, in particolare dei giovani autistici. Il suo ricordo è diventato un simbolo di forza e di speranza per tutti coloro che credono nell’inclusione come valore sociale fondamentale Il Cittadino di Monza e Brianza.

La comunità di PizzAut, pur colpita dal dolore, si prepara a onorare la memoria di Enrico Celeghin continuando a portare avanti il progetto con lo stesso spirito di solidarietà e impegno che lui ha incarnato. La sua eredità rimane viva nel lavoro quotidiano dei ragazzi e dei volontari, che continueranno a costruire un futuro di inclusione e opportunità.

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