Zerocalcare, "Passaggio al Bosco" e il Dilemma della Libertà Culturale

Pubblicato: 04/12/2025, 13:05:204 min
Scritto da
Redazione
Categoria: Arte e Cultura
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Zerocalcare, "Passaggio al Bosco" e il Dilemma della Libertà Culturale

La Scelta di Zerocalcare e il Dibattito Innescato

La recente decisione di Zerocalcare, uno dei fumettisti più amati e seguiti in Italia, di non partecipare alla fiera Più Libri Più Liberi di Roma ha scatenato un acceso dibattito nel panorama culturale italiano. Il motivo? La presenza, nello stesso evento, della casa editrice Passaggio al Bosco, accusata di promuovere contenuti che riabilitano figure e ideologie legate al nazifascismo e all'antisemitismo. La presa di posizione di Zerocalcare, comunicata attraverso i suoi canali social, ha immediatamente diviso l'opinione pubblica, sollevando interrogativi complessi sui limiti della libertà di espressione e sulla responsabilità degli organizzatori di eventi culturali. La scelta di Zerocalcare non è stata dettata da un capriccio, ma da una profonda convinzione etica. Come ha spiegato lo stesso autore, la sua decisione nasce dall'impossibilità di condividere lo stesso spazio con chi, a suo avviso, diffonde ideologie che contrastano con i valori di inclusione e rispetto che da sempre caratterizzano il suo lavoro. Questa presa di posizione ha inevitabilmente riaperto una ferita ancora aperta nella società italiana, quella legata alla memoria del fascismo e alla necessità di vigilare costantemente contro ogni forma di revisionismo storico.

"Passaggio al Bosco": Una Casa Editrice Controversa

La casa editrice Passaggio al Bosco è da tempo al centro di polemiche per la pubblicazione di testi che, secondo molti, minimizzano o addirittura giustificano gli orrori del nazifascismo. La sua presenza a Più Libri Più Liberi ha suscitato la reazione di diverse associazioni e intellettuali, che hanno espresso la loro preoccupazione per la possibilità che un evento culturale di tale portata possa involontariamente legittimare ideologie che incitano all'odio e alla discriminazione. La questione è complessa, perché si scontra con il principio della libertà di espressione, sancito dalla Costituzione italiana. Tuttavia, come sottolinea Giovanni De Luna, storico e autore di numerosi saggi sul fascismo, "la libertà di espressione non può essere illimitata e deve necessariamente confrontarsi con i principi fondamentali della democrazia e del rispetto dei diritti umani". Secondo De Luna, è fondamentale distinguere tra la libertà di pensiero e la propaganda di ideologie che incitano all'odio e alla violenza.

L'Effetto Paradosso e la Censura Involontaria

La vicenda di Zerocalcare e Passaggio al Bosco ha riportato alla ribalta un fenomeno noto come Effetto Paradosso. Questo concetto, ampiamente studiato in sociologia e comunicazione, descrive la tendenza di un tentativo di censura o stigmatizzazione a produrre l'effetto opposto, ovvero un aumento dell'interesse e della curiosità nei confronti dell'opera o dell'autore censurato. Un esempio emblematico di Effetto Paradosso è il caso di Salman Rushdie e del suo romanzo I Versetti Satanici. La condanna a morte pronunciata nei suoi confronti dall'ayatollah Khomeini non solo non ha impedito la diffusione del libro, ma ha contribuito a trasformarlo in un simbolo della libertà di espressione e a incrementarne le vendite in tutto il mondo. Come ha osservato Umberto Eco, "la censura è sempre un boomerang, perché finisce per attirare l'attenzione su ciò che si vorrebbe nascondere". Nel caso di Passaggio al Bosco, la decisione di Zerocalcare e il dibattito che ne è seguito potrebbero paradossalmente aver contribuito ad aumentare la visibilità della casa editrice e dei suoi contenuti. Questo non significa che la scelta di Zerocalcare sia stata sbagliata, ma evidenzia la complessità del problema e la necessità di affrontare la questione con equilibrio e consapevolezza.

Oltre la Polemica: Riflessioni sulla Responsabilità Culturale

Al di là della polemica contingente, la vicenda di Zerocalcare e Passaggio al Bosco solleva interrogativi importanti sulla responsabilità degli organizzatori di eventi culturali e sulla necessità di promuovere un dibattito pubblico informato e consapevole. È fondamentale che gli eventi culturali siano spazi di confronto e di dialogo, ma è altrettanto importante che non diventino involontariamente veicoli di propaganda per ideologie che contrastano con i valori fondamentali della democrazia e del rispetto dei diritti umani. La soluzione non è semplice e non può limitarsi alla censura o all'esclusione. È necessario promuovere un'educazione alla memoria e al pensiero critico, in grado di fornire ai cittadini gli strumenti per comprendere e contrastare le narrazioni distorte e le manipolazioni della storia. Solo in questo modo sarà possibile costruire una società più consapevole e resiliente, capace di difendere i valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia.

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