L'Invenzione Milanese che Anticipò il Futuro
Sessant'anni fa, nel dicembre del 1965, un'innovazione italiana destinata a rivoluzionare il modo in cui fruiamo la musica e i contenuti video faceva il suo debutto. Si trattava del Cinejukebox, un apparecchio che, sebbene oggi possa sembrare un oggetto d'antiquariato, rappresentò un vero e proprio salto nel futuro, anticipando concetti che sarebbero diventati pilastri dell'industria dell'intrattenimento digitale, come i videoclip e piattaforme come YouTube. L'idea nacque dalla collaborazione tra due aziende italiane, la SIF (Società Internazionale di Fonovisione) di Angelo Bottani e la Innocenti, guidata da Giuseppe Lauro, e una società americana, la Rowe-Ami. Il Cinejukebox non era semplicemente un jukebox che riproduceva musica. Era un dispositivo molto più sofisticato, capace di proiettare filmati a colori abbinati alle canzoni, offrendo un'esperienza audiovisiva completa. L'apparecchio conteneva 40 filmati e 200 canzoni, selezionabili a piacimento, proprio come in un jukebox tradizionale. Ma la vera innovazione risiedeva nella possibilità di visualizzare immagini in movimento, creando un'esperienza immersiva che andava ben oltre l'ascolto passivo della musica.
Dalla Lambretta al Cinejukebox: un Esempio di Ingegno Italiano
La storia del Cinejukebox è anche una storia di ingegno e riconversione industriale. La Innocenti, celebre per la produzione della Lambretta, si trovò a dover reinventare parte della sua attività produttiva dopo aver ceduto il brevetto dello scooter all'India. Fu così che le linee di produzione precedentemente dedicate alla Lambretta vennero riadattate per costruire il Cinejukebox. Questa capacità di trasformazione e adattamento è un esempio di come l'industria italiana, anche di fronte a cambiamenti significativi, sia in grado di trovare nuove strade e opportunità. Il design del Cinejukebox, con la sua forma a uovo e il blocco video, era interamente italiano, concepito e realizzato a Milano. L'assemblaggio finale, invece, avveniva negli stabilimenti della società americana David Rosen a Philadelphia, specializzata nella distribuzione di macchine a gettone, come videogiochi e jukebox, nei casinò della California. Questa collaborazione transatlantica testimonia la portata internazionale dell'innovazione italiana e la sua capacità di attrarre partner commerciali di rilievo.
Un'Eredità Duratura: dal Cinejukebox a YouTube
L'impatto del Cinejukebox, sebbene non immediato e capillare come quello di YouTube, fu comunque significativo. L'apparecchio dimostrò che l'abbinamento di musica e immagini in movimento era una formula vincente, capace di catturare l'attenzione del pubblico e di offrire un'esperienza di intrattenimento più coinvolgente. Come sottolinea Gino Castaldo nel suo libro "Il Romanzo della Canzone Italiana" (Einaudi, 2009), l'importanza di unire l'ascolto alla visione ha segnato la storia della musica. Il Cinejukebox può essere considerato un progenitore dei videoclip, che avrebbero poi conosciuto un'esplosione di popolarità negli anni '80 con l'avvento di MTV. Ma la sua eredità va oltre: il concetto di poter selezionare e visualizzare contenuti video a richiesta, in un ambiente pubblico o privato, è alla base del successo di piattaforme come YouTube. Come afferma Lev Manovich nel suo saggio "The Language of New Media" (MIT Press, 2001), la capacità di interagire con i contenuti e di personalizzare l'esperienza di fruizione è una caratteristica fondamentale dei nuovi media. Il Cinejukebox, quindi, non fu solo un'innovazione tecnologica, ma un atto di preveggenza, un'intuizione che anticipò di decenni il futuro dell'intrattenimento digitale. A sessant'anni dalla sua nascita, è doveroso ricordare e celebrare questo piccolo grande capolavoro italiano, che ha contribuito a plasmare il modo in cui oggi fruiamo la musica e i video.
