Licenziata per il "tu": scontro al Canottieri Roma

Pubblicato: 02/12/2025, 07:43:124 min
Scritto da
Redazione
Categoria: Cronaca
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Licenziata per il "tu": scontro al Canottieri Roma

La versione del Circolo Canottieri Roma

La vicenda del licenziamento dell'addetta alle pulizie al Circolo Canottieri Roma ha sollevato un polverone mediatico. Secondo quanto dichiarato dal presidente del club, Paolo Vitale, in un'intervista rilasciata a Open, la decisione di licenziare la dipendente non sarebbe legata esclusivamente all'utilizzo del "tu" nei confronti di una socia. Vitale ha sottolineato che la lavoratrice aveva già ricevuto diversi richiami, alcuni dei quali considerati gravi, e che l'episodio del "tu" rappresenterebbe solo l'ultimo tassello di una situazione lavorativa già compromessa. "Non si tratta di un singolo gesto", ha affermato il presidente, "ma della conclusione di un percorso costellato di problematiche". Vitale ha poi specificato che la dipendente aveva mostrato problemi di insubordinazione e accumulato numerosi ritardi, circostanze che avevano già portato a incontri con i sindacati. La direzione del circolo, sempre secondo Vitale, ha agito nel pieno rispetto delle normative vigenti e dopo aver valutato attentamente la situazione.

La replica del legale della dipendente

Di tutt'altro avviso è l'avvocato Francesco Bronzini, legale della dipendente licenziata. Bronzini contesta fermamente la ricostruzione dei fatti fornita dal Circolo Canottieri Roma, definendo il licenziamento "ingiusto e illegittimo". Secondo il legale, l'utilizzo del "tu" non può essere considerato una motivazione valida per un licenziamento, soprattutto considerando l'anzianità di servizio della dipendente, che lavorava presso il circolo da circa vent'anni. Bronzini ha inoltre messo in dubbio la veridicità dei richiami disciplinari contestati alla sua assistita, sostenendo che si tratterebbe di pretesti per giustificare una decisione già presa. L'avvocato ha annunciato che impugnerà il licenziamento davanti al giudice del lavoro, al fine di tutelare i diritti della sua cliente e ottenere il suo reintegro nel posto di lavoro. La battaglia legale si preannuncia quindi complessa e ricca di colpi di scena.

Il contesto sociale e culturale

Al di là dei dettagli specifici della vicenda, il caso del Circolo Canottieri Roma solleva interrogativi più ampi sul rispetto delle gerarchie sociali e sull'evoluzione delle dinamiche lavorative. L'utilizzo del "tu" o del "lei" è una questione che da sempre divide l'opinione pubblica, soprattutto in contesti formali come quello di un circolo esclusivo. Come evidenziato da Luciano Canfora, storico e filosofo, in un suo saggio sul linguaggio del potere, l'uso dei pronomi allocutivi riflette spesso rapporti di forza e dinamiche di classe. La vicenda del Canottieri Roma, in questo senso, può essere interpretata come un sintomo di una società ancora legata a convenzioni sociali rigide e a una certa difficoltà nel superare le barriere tra le diverse categorie sociali.

Le implicazioni legali e il futuro della vicenda

La questione del licenziamento per l'utilizzo del "tu" è destinata a finire davanti al giudice del lavoro. Sarà compito del magistrato valutare se la decisione del Circolo Canottieri Roma sia stata legittima o meno, tenendo conto di tutti gli elementi in gioco: l'anzianità di servizio della dipendente, i richiami disciplinari ricevuti, le circostanze in cui è avvenuto l'episodio del "tu". Come spiegato da Giuseppe Casale, giuslavorista e professore emerito all'Università di Torino, la giurisprudenza in materia di licenziamenti disciplinari è molto rigorosa e richiede che la contestazione sia specifica, tempestiva e proporzionata alla gravità della condotta contestata. La vicenda del Canottieri Roma rappresenta quindi un banco di prova importante per il diritto del lavoro italiano e potrebbe avere conseguenze significative per il futuro delle relazioni tra datori di lavoro e dipendenti.

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