Donato Piccolo svela il futuro dell'arte su Artribune Podcast

Pubblicato: 01/12/2025, 12:47:393 min
Scritto da
Maria Gloria Domenica
Categoria: Arte e Cultura
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Donato Piccolo svela il futuro dell'arte su Artribune Podcast

Un dialogo tra arte, scienza e futuro

Il nuovo episodio della serie "Monologhi al Telefono" di Artribune Podcast vede protagonista Donato Piccolo, artista romano classe 1976, che accompagna l'ascoltatore in un viaggio intellettuale dove arte, scienza e tecnologia si fondono in un'unica, complessa riflessione. L'intervista, strutturata come un monologo intimo e stimolante, offre uno sguardo privilegiato sul pensiero e sulla pratica di un artista che sfida le convenzioni e reinventa il ruolo dell'arte nell'era digitale. Piccolo non si limita a utilizzare le nuove tecnologie come semplici strumenti, ma le trasforma in veri e propri mezzi di indagine, capaci di generare conoscenza e di esplorare i confini tra umano e artificiale.

"Pro-visual art": oltre la tecnologia passiva

Piccolo definisce la sua arte come "pro-visual art", sottolineando la sua volontà di superare l'uso passivo della tecnologia. "Io non uso le app, le modifico", afferma con decisione, rivendicando un approccio attivo e creativo che lo porta a reinventare gli strumenti digitali per esprimere la sua visione artistica. In questo senso, la sua ricerca si distingue da quella di molti altri artisti digitali che si limitano a sfruttare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie senza però interrogarsi sul loro significato e sul loro impatto sulla società. Come evidenziato da Domenico Quaranta nel suo libro "Beyond New Media Art", l'arte contemporanea deve andare oltre la semplice celebrazione della tecnologia e interrogarsi criticamente sulle sue implicazioni etiche, sociali e politiche. Piccolo sembra incarnare perfettamente questa esigenza, proponendo un'arte che non è solo esteticamente accattivante, ma anche intellettualmente stimolante e socialmente rilevante.

Artisti nello spazio: un nuovo umanesimo tecnologico

Il monologo di Donato Piccolo si spinge oltre i confini terrestri, immaginando un futuro in cui gli artisti operano in habitat spaziali, al fianco degli astronauti, diventando pionieri di un nuovo umanesimo tecnologico. Questa visione futuristica, che ricorda le suggestioni di Arthur C. Clarke in "2001: Odissea nello spazio", suggerisce un'evoluzione dell'arte verso nuove forme di espressione e di interazione con l'ambiente. L'artista immagina un futuro in cui la creatività umana si fonde con la tecnologia più avanzata per esplorare nuovi orizzonti e per affrontare le sfide del futuro. La metafora delle nuvole, utilizzata da Piccolo nel corso dell'intervista, invita a riflettere sul tempo, sulla reversibilità e sulla fusione tra natura e tecnologia, elementi chiave per comprendere la sua visione artistica.

Un invito alla riflessione

L'intervista a Donato Piccolo su Artribune Podcast non è solo un'occasione per conoscere meglio il lavoro di un artista innovativo, ma anche un invito alla riflessione sul ruolo dell'arte nella società contemporanea. In un'epoca caratterizzata dalla rapidità dei cambiamenti tecnologici e dalla crescente complessità del mondo, l'arte può svolgere un ruolo fondamentale nel aiutarci a comprendere la realtà che ci circonda e a immaginare un futuro migliore. Il monologo di Piccolo, con la sua combinazione di rigore scientifico e sensibilità artistica, offre uno spunto prezioso per affrontare queste sfide e per ripensare il nostro rapporto con la tecnologia e con il mondo che ci circonda.

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