Volti di 12.000 anni fa: nuove scoperte in Turchia

Pubblicato: 30/11/2025, 20:10:023 min
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Redazione
Categoria: Tecnologia
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Volti di 12.000 anni fa: nuove scoperte in Turchia

L'enigma di Taş Tepeler

Nel sud-est della Turchia, una regione che custodisce le radici più profonde della civiltà umana, gli scavi archeologici continuano a svelare i segreti di Taş Tepeler, un'area che comprende siti di importanza cruciale come Göbeklitepe, Karahantepe, Sayburç e Sefertepe. Questa zona, situata sugli altipiani di Şanlıurfa, si sta rivelando non come un insieme di insediamenti isolati, ma come un vero e proprio mosaico di comunità interconnesse, un crogiolo culturale dove, circa 12.000 anni fa, prendevano forma architetture complesse e un linguaggio visivo sorprendentemente articolato. Le recenti scoperte, in particolare nel sito di Sefertepe, stanno riscrivendo la nostra comprensione del Neolitico e del ruolo di questa regione nello sviluppo della società umana.

Volti scolpiti a Sefertepe

Le scoperte più sensazionali provengono proprio da Sefertepe, dove gli archeologi hanno riportato alla luce due volti umani scolpiti su blocchi di pietra finemente lavorati. Uno dei volti è realizzato in altorilievo, l'altro in bassorilievo, testimoniando la maestria degli artigiani neolitici e la loro capacità di esprimere concetti complessi attraverso la scultura. Le diverse tecniche utilizzate, le scelte stilistiche e le proporzioni suggeriscono una ricchezza artistica e culturale che va ben oltre la semplice sussistenza. Questi volti, silenziosi testimoni di un passato remoto, ci offrono uno sguardo diretto sulle credenze, i valori e le aspirazioni delle persone che abitavano questa regione migliaia di anni fa. La loro scoperta solleva interrogativi affascinanti sulla natura della società neolitica e sul ruolo dell'arte e della religione nella sua evoluzione.

Una perla di serpentinite

Oltre ai volti scolpiti, a Sefertepe è stata rinvenuta una rara perla in serpentinite, una roccia metamorfica composta principalmente da minerali del gruppo del serpentino. La perla è incisa su entrambi i lati, un dettaglio che ne accresce ulteriormente il valore e il significato. La serpentinite, con le sue sfumature verdi e la sua texture liscia, era probabilmente considerata una pietra preziosa in epoca neolitica, associata a significati simbolici e spirituali. La presenza di incisioni sulla perla suggerisce che essa non era solo un ornamento, ma anche un oggetto carico di significato, forse legato a rituali o cerimonie. Secondo Lee Clare, coordinatore del progetto Göbeklitepe, "questi ritrovamenti ci aiutano a ricostruire un quadro più completo della vita e della cultura delle comunità neolitiche che abitavano questa regione".

Implicazioni per la ricerca sul Neolitico

Le scoperte di Sefertepe e degli altri siti di Taş Tepeler hanno implicazioni profonde per la ricerca sul Neolitico. Esse confermano l'idea che questa regione fosse un centro di innovazione culturale e tecnologica, dove le comunità neolitiche svilupparono forme complesse di organizzazione sociale, architettura monumentale e espressione artistica. Questi ritrovamenti mettono in discussione la visione tradizionale del Neolitico come un periodo di transizione graduale verso l'agricoltura e la sedentarizzazione, suggerendo invece un processo più dinamico e complesso, caratterizzato da una forte interazione tra diverse comunità e da una rapida evoluzione culturale. Come sottolinea Klaus Schmidt, archeologo tedesco che ha diretto gli scavi di Göbeklitepe fino alla sua scomparsa nel 2014, "Göbeklitepe e gli altri siti di Taş Tepeler rappresentano una rivoluzione nella nostra comprensione del Neolitico, dimostrando che le società umane erano capaci di realizzare imprese monumentali molto prima di quanto si pensasse".

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