Pandoro Gate: Chiara Ferragni, chiesti 1 anno e 8 mesi

Pubblicato: 25/11/2025, 16:37:074 min
Scritto da
Maria Gloria Domenica
Categoria: Spettacolo
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Pandoro Gate: Chiara Ferragni, chiesti 1 anno e 8 mesi

La Richiesta della Procura e le Accuse

La vicenda del "Pandoro Gate", che ha travolto Chiara Ferragni, continua a tenere banco nelle aule di tribunale. La Procura di Milano ha avanzato una richiesta di condanna a un anno e otto mesi per l'imprenditrice digitale, accusata di truffa aggravata in relazione alla sponsorizzazione del pandoro "Pink Christmas" di Balocco. La richiesta è stata formulata durante l'udienza predibattimentale del 25 novembre 2025 davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini. L'accusa principale verte sull'asserito inganno ai consumatori, convinti che l'acquisto del pandoro avrebbe contribuito a una donazione all'ospedale Regina Margherita di Torino, mentre, secondo l'accusa, la donazione era già stata effettuata da Balocco in precedenza, indipendentemente dalle vendite del prodotto. L'inchiesta, avviata a dicembre 2023, si è estesa successivamente anche alla sponsorizzazione delle uova di Pasqua "Dolci Preziosi", sollevando ulteriori interrogativi sulle modalità di gestione delle iniziative benefiche promosse dall'influencer. L'accusa sostiene che Ferragni e il suo staff avrebbero tratto un "ingiusto profitto" dalle operazioni commerciali, stimato in 2 milioni e 225mila euro, oltre a benefici in termini di immagine. La vicenda ha scosso il mondo dei social media e del marketing digitale, aprendo un dibattito sulla trasparenza delle sponsorizzazioni e sulla responsabilità degli influencer.

Le Parole di Chiara Ferragni e la Sua Difesa

Al momento, Chiara Ferragni non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla richiesta di condanna. Tuttavia, in passato, attraverso i suoi legali, ha sempre respinto le accuse, sostenendo di aver agito in buona fede e di non aver mai avuto l'intenzione di ingannare i consumatori. La difesa si basa sulla convinzione che le iniziative benefiche siano state gestite correttamente e che non vi sia stato alcun intento fraudolento. Si prevede che la difesa presenterà le proprie argomentazioni nel corso del processo, cercando di dimostrare l'assenza di dolo e l'erroneità delle accuse mosse dalla Procura. Sarà fondamentale analizzare attentamente le comunicazioni e i contratti relativi alle sponsorizzazioni per determinare il ruolo e la responsabilità di ciascuna parte coinvolta. Secondo quanto riportato da *Il Sole 24 Ore*, l'inchiesta ha messo in luce la complessità delle relazioni tra influencer, aziende e organizzazioni benefiche, evidenziando la necessità di una maggiore chiarezza e trasparenza nelle operazioni di marketing sociale. Il quotidiano economico ha sottolineato come il caso Ferragni abbia sollevato interrogativi sulla percezione del pubblico riguardo alle sponsorizzazioni e sulla fiducia nei confronti degli influencer.

Il Ruolo di Fabio Damato e le Implicazioni Legali

Oltre a Chiara Ferragni, nell'inchiesta è coinvolto anche Fabio Damato, ex braccio destro dell'imprenditrice digitale. Anche per lui è stata richiesta una condanna a un anno e otto mesi. Damato, all'epoca dei fatti, ricopriva ruoli chiave nelle società del gruppo Ferragni e, secondo l'accusa, avrebbe avuto un ruolo attivo nella gestione delle sponsorizzazioni incriminate. La sua posizione è particolarmente delicata, in quanto era responsabile della supervisione delle operazioni commerciali e della comunicazione con le aziende partner. Le implicazioni legali del "Pandoro Gate" sono significative. Oltre alle conseguenze penali per i diretti interessati, la vicenda potrebbe avere un impatto sul settore del marketing digitale e sulla regolamentazione delle sponsorizzazioni. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha già sanzionato le società di Ferragni e Balocco per pratiche commerciali scorrette, evidenziando la violazione dei diritti dei consumatori. Come riportato da *La Repubblica*, l'AGCM ha sottolineato la mancanza di trasparenza nelle comunicazioni relative alle iniziative benefiche, che ha indotto i consumatori a credere erroneamente che l'acquisto del pandoro avrebbe contribuito direttamente a una donazione all'ospedale.

Un Caso che Scuote il Sistema degli Influencer

Il "Pandoro Gate" ha rappresentato un vero e proprio terremoto nel mondo degli influencer, mettendo in discussione la credibilità e l'affidabilità di una figura professionale sempre più centrale nel panorama del marketing contemporaneo. La vicenda ha sollevato interrogativi sulla responsabilità degli influencer nei confronti dei propri follower e sulla necessità di una maggiore consapevolezza riguardo all'impatto delle proprie azioni. Secondo Vincenzo Cosenza, esperto di social media marketing e autore del libro "Web Analytics per Ecommerce", il caso Ferragni ha evidenziato la fragilità di un sistema basato sulla fiducia e sulla reputazione online. In un'intervista rilasciata a *Wired*, Cosenza ha sottolineato come la vicenda abbia minato la credibilità dell'intera categoria degli influencer, invitando a una riflessione sulla necessità di una maggiore professionalizzazione e di un codice etico più rigoroso.

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