La Russia detta legge: nessun negoziato con Kyiv

Pubblicato: 25/11/2025, 08:34:363 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Esteri
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La Russia detta legge: nessun negoziato con Kyiv

Il muro di Mosca

Il Cremlino sembra aver eretto un muro invalicabile attorno a qualsiasi ipotesi di negoziato diretto con il governo di Kyiv. Dopo settimane di silenzio, la posizione di Mosca si è fatta più chiara che mai: le proposte di pace provenienti da altre sedi, come Ginevra, sono considerate inammissibili e la base per qualsiasi accordo futuro si riassume in un perentorio "o tutto o niente". Questa intransigenza, lungi dall'essere una reazione momentanea, sembra radicata in una strategia ben definita, alimentata dalla convinzione di poter dettare le condizioni grazie a un mutato scenario geopolitico.

Analisi comparativa dei piani di pace

Un'analisi comparativa dei piani di pace proposti nel corso del conflitto, condotta dal sito russo The Insider, rivela un irrigidimento delle posizioni russe. Il giornale, noto per le sue inchieste sull'intelligence di Mosca, ha confrontato il vecchio piano di Istanbul, presentato nel 2022 come condizione per fermare l'invasione, con i ventotto punti emersi recentemente nel dibattito diplomatico. La conclusione è che, dopo oltre tre anni di guerra, le richieste russe sono diventate ancora più stringenti e punitive per Kyiv. Come sottolinea Tatiana Stanovaya, analista politica e fondatrice di R.Politik, "il Cremlino sembra convinto che il tempo giochi a suo favore e che possa ottenere concessioni maggiori senza dover cedere su nulla".

La variabile americana

La differenza tra le due proposte non risiede tanto nella situazione sul campo di battaglia, quanto nella percezione russa di avere a Washington un'amministrazione più compiacente. Il piano redatto dall'inviato di Trump, Steve Witkoff, e dall'uomo d'affari russo, Kirill Dmitriev, sembra essere ancora più penalizzante per Kyiv rispetto a quello presentato a Istanbul. Questa dinamica suggerisce che la strategia russa è fortemente influenzata dalle relazioni personali e dalle aspettative politiche, piuttosto che da considerazioni puramente militari. Secondo Michael Kofman, direttore del programma di studi sulla Russia presso il CNA, "la Russia sta cercando di sfruttare le divisioni interne all'Occidente e la potenziale svolta politica negli Stati Uniti per massimizzare i suoi guadagni in Ucraina".

Implicazioni e prospettive future

L'atteggiamento intransigente di Mosca solleva interrogativi inquietanti sul futuro del conflitto. Se la Russia si rifiuta di negoziare direttamente con Kyiv e insiste su condizioni sempre più onerose, le prospettive di una soluzione pacifica appaiono sempre più remote. La situazione potrebbe evolvere in un conflitto di logoramento prolungato, con conseguenze devastanti per l'Ucraina e per la stabilità regionale. La capacità dell'Occidente di mantenere un fronte unito e di sostenere Kyiv sarà determinante per contrastare le ambizioni russe e per favorire una soluzione negoziata che rispetti la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina.

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