L'inganno e l'isolamento
Una fioraia di Catania, di 65 anni, è stata accusata di aver tentato di impossessarsi del patrimonio di 3 milioni di euro di una vicina ottantacinquenne. Il piano, fortunatamente sventato grazie alla prontezza di una banca locale, rivela una strategia subdola basata sull'isolamento e la manipolazione psicologica. Secondo le indagini, la fioraia, con l'aiuto di una complice di 54 anni, avrebbe gradualmente isolato l'anziana dal mondo esterno, rendendola dipendente da lei e dalla sua famiglia. Questo tipo di manipolazione, purtroppo non raro, sfrutta la vulnerabilità delle persone anziane, spesso sole e bisognose di affetto e attenzione. La strategia prevedeva, secondo l'accusa, l'intercettazione della corrispondenza della vittima, impedendole di fatto di comunicare con l'esterno. Il procuratore di Catania, Francesco Curcio, ha sottolineato come l'indagata avesse persino "invitato il portiere dello stabile a consegnare la posta esclusivamente a lei". Questo controllo totale sulla comunicazione era un elemento chiave per isolare l'anziana e renderla più vulnerabile alle manipolazioni. La complice, invece, si sarebbe occupata di predisporre il trasferimento del patrimonio finanziario della vittima a un nuovo istituto di credito, un passaggio cruciale per la realizzazione del piano criminoso.
La segnalazione della banca e l'intervento delle autorità
Il piano è stato sventato grazie alla vigilanza di una banca. Un impiegato, insospettito da alcune operazioni finanziarie anomale, ha segnalato il caso alle autorità competenti. La segnalazione ha fatto scattare un'indagine che ha portato alla luce il tentativo di circonvenzione di incapace e tentata appropriazione indebita, entrambi in forma pluriaggravata. L'importanza della segnalazione bancaria è cruciale in questi casi, come evidenziato da Giovanni Falcone nel suo lavoro sulla prevenzione del riciclaggio di denaro sporco: "Le banche hanno un ruolo fondamentale nel monitoraggio delle transazioni finanziarie e nella segnalazione di attività sospette". La prontezza della banca ha permesso di proteggere il patrimonio dell'anziana e di avviare un'indagine che potrebbe portare alla condanna delle responsabili. L'intervento tempestivo delle forze dell'ordine ha impedito che il piano andasse a buon fine, tutelando una persona vulnerabile da un tentativo di truffa particolarmente odioso.
Le accuse e le possibili conseguenze
Le due donne sono ora accusate di circonvenzione di incapace e tentata appropriazione indebita, reati che prevedono pene severe. La circonvenzione di incapace, in particolare, è un reato che punisce chi, approfittando dello stato di vulnerabilità di una persona, la induce a compiere atti che danneggiano il suo patrimonio. Come spiega il penalista Carlo Taormina, "la circonvenzione di incapace è un reato grave che mira a proteggere le persone che, a causa della loro età o condizione psicofisica, non sono in grado di tutelare adeguatamente i propri interessi". La tentata appropriazione indebita, aggravata dalla vulnerabilità della vittima e dalla somma ingente in gioco, potrebbe comportare un ulteriore inasprimento della pena. Le indagini sono ancora in corso e mirano a chiarire tutti gli aspetti della vicenda e a stabilire con precisione il ruolo di ciascuna delle persone coinvolte. La figlia della fioraia è anch'essa indagata, per il suo presunto coinvolgimento nella vicenda.
