Un debutto alla regia che scuote le coscienze
Il 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, Rai 1 trasmetterà C'è ancora domani, il film che segna l'esordio alla regia di Paola Cortellesi. Un'opera che, dopo aver conquistato il pubblico al cinema, con incassi superiori ai 36 milioni di euro, si propone di raggiungere un pubblico ancora più ampio, portando sullo schermo una storia di resilienza femminile ambientata nell'Italia del dopoguerra. Il film, presentato in anteprima alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma, ha generato un acceso dibattito, toccando corde profonde e stimolando una riflessione necessaria sulla condizione della donna e sulla persistenza di dinamiche di potere oppressive.
La trama: uno spaccato dell'Italia del dopoguerra
C'è ancora domani ci trasporta nella Roma del 1946, un'Italia ferita dalla guerra e alle prese con la ricostruzione. Qui incontriamo Delia, interpretata dalla stessa Cortellesi, una donna intrappolata in un matrimonio violento con Ivano, un uomo autoritario e prevaricatore. La sua vita è scandita da lavori umili, dalla cura della casa e dei figli, e dalle continue vessazioni subite dal marito e dal suocero. Nonostante le difficoltà, Delia cerca di proteggere i suoi figli e di garantire loro un futuro migliore, sognando per la figlia Marcella un destino diverso dal suo. La trama, scritta da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi, esplora temi complessi come la violenza domestica, l'emancipazione femminile e la lotta per i diritti civili, offrendo uno sguardo lucido e commovente su un'epoca cruciale della storia italiana.
Un film che parla al presente
Seppur ambientato nel passato, C'è ancora domani risuona con forza nel presente, ponendo interrogativi urgenti sulla persistenza della violenza di genere e sulla necessità di un cambiamento culturale profondo. Come sottolinea la sociologa Chiara Saraceno, "il film ci ricorda che la lotta per l'uguaglianza è un processo continuo, che richiede impegno e consapevolezza da parte di tutti". La pellicola non si limita a denunciare la violenza fisica, ma mette in luce anche le forme più subdole di oppressione, come la svalutazione del lavoro femminile, la mancanza di autonomia economica e la negazione dei diritti fondamentali.
Un successo che va oltre il box office
Il successo di C'è ancora domani non si misura solo in termini di incassi, ma anche per la capacità di aver generato un dibattito pubblico ampio e articolato. Il film ha stimolato la riflessione sulla rappresentazione della violenza di genere nei media, sulla necessità di un'educazione al rispetto e all'uguaglianza fin dalla giovane età, e sull'importanza di sostenere le donne vittime di violenza. Come afferma la giornalista e scrittrice Michela Murgia, "il film di Paola Cortellesi è un atto di coraggio, un invito a non dimenticare il passato e a lottare per un futuro in cui nessuna donna debba più subire violenza". La messa in onda su Rai 1 nella giornata contro la violenza sulle donne rappresenta un'occasione importante per raggiungere un pubblico ancora più vasto e per sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema di fondamentale importanza.
