Un viaggio nell'Italia patinata degli anni '70 e '80
La Mole Antonelliana, simbolo indiscusso di Torino, si trasforma in una galleria di volti iconici grazie alla mostra "Pazza idea. Oltre il '68: icone pop nelle fotografie di Angelo Frontoni". Un'esposizione che ripercorre il lavoro di Angelo Frontoni (1929 – 2002), soprannominato il "fotografo delle dive", concentrandosi sul periodo compreso tra il 1968 e il 1989, un'epoca di grandi cambiamenti sociali e culturali che si riflettono negli scatti audaci e patinati del maestro romano. La mostra offre uno sguardo inedito sull'Italia del cinema, della televisione e della musica, attraverso gli occhi di un fotografo che ha saputo cogliere l'essenza delle sue muse, trasformandole in icone senza tempo. L'obiettivo è quello di valorizzare un patrimonio fotografico di inestimabile valore, custodito negli archivi del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Le dive di Frontoni: tra glamour e trasgressione
Claudia Cardinale, Ilona Staller, le Gemelle Kessler, Patty Pravo: sono solo alcuni dei nomi che risuonano tra le pareti della Mole. Frontoni ha saputo immortalare la loro bellezza, la loro sensualità e la loro personalità, creando immagini che hanno fatto sognare un'intera generazione. La mostra non si limita a celebrare il glamour e la bellezza delle dive, ma esplora anche la loro dimensione più intima e trasgressiva. Come ha sottolineato Sergio Toffetti, curatore della mostra e storico del cinema, "Frontoni ha saputo cogliere l'evoluzione del ruolo della donna nella società italiana, rappresentandola in modo audace e anticonformista". Un esempio emblematico è la fotografia di Patty Pravo accanto a uno squalo, realizzata per il lancio italiano del film "Lo squalo", un'immagine che incarna perfettamente lo spirito provocatorio e innovativo dell'epoca.
Un archivio di memorie ritrovate
La mostra "Pazza idea" è il risultato di un lungo e meticoloso lavoro di ricerca e catalogazione dell'immenso Archivio Frontoni, composto da circa 546 mila scatti analogici. Un patrimonio di inestimabile valore storico e culturale, acquisito nel 2004 dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e dalla Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Come ha spiegato Alberto Barbera, direttore del Museo Nazionale del Cinema, "la valorizzazione degli archivi fotografici è una delle missioni principali del museo, un'attività forse meno conosciuta ma fondamentale per preservare la memoria del nostro Paese". Il lavoro di digitalizzazione e catalogazione dell'Archivio Frontoni ha permesso di riscoprire immagini inedite e dimenticate, offrendo una nuova prospettiva sul lavoro del fotografo e sulla storia dell'Italia del secondo Novecento.
Torino, capitale della fotografia e del cinema
Con questa mostra, Torino si conferma ancora una volta come un importante centro culturale e un punto di riferimento per la fotografia e il cinema. La Mole Antonelliana, con la sua architettura iconica e la sua posizione privilegiata, offre una cornice ideale per ospitare eventi di questo calibro, attirando visitatori da tutto il mondo. L'esposizione dedicata a Frontoni rappresenta un'occasione unica per immergersi nell'atmosfera vibrante e creativa degli anni '70 e '80, riscoprendo il talento di un fotografo che ha saputo immortalare le icone di un'epoca indimenticabile. La mostra è un omaggio alla bellezza, alla creatività e alla capacità di Frontoni di catturare l'anima dei suoi soggetti.
