Desyrée Amato: "In tribunale hanno dubitato del mio dolore

Pubblicato: 24/11/2025, 12:05:274 min
Scritto da
Redazione
Categoria: In evidenza
Condividi:
#desyree #violenza #sodano #donne #relazione #processo #genere #amato
Desyrée Amato: "In tribunale hanno dubitato del mio dolore

Sopravvivere all'orrore: la testimonianza di Desyrée Amato

Desyrée Amato ha perso la madre e la sorella, brutalmente assassinate dal suo ex fidanzato, Christian Sodano. A un mese dalla condanna all'ergastolo per Sodano, Desyrée trova la forza di parlare, di ricordare, di denunciare un sistema che, a suo dire, spesso non protegge le vittime. La sua testimonianza, rilasciata al Corriere della Sera, è un grido di dolore e di rabbia, un monito affinché la violenza di genere non venga mai banalizzata o dimenticata. La vigilia della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è un momento particolarmente doloroso per Desyrée, un momento in cui il ricordo si fa ancora più vivido e la consapevolezza della fragilità della condizione femminile si acuisce.

Il processo e le difficoltà incontrate

Il processo contro Sodano è stato un calvario per Desyrée. Non solo ha dovuto rivivere l'orrore della perdita, ma si è sentita anche messa in discussione, accusata velatamente di aver provocato la reazione violenta del suo ex fidanzato. "In tribunale hanno messo in dubbio le mie parole," confessa Desyrée, "come se la mia decisione di interrompere la relazione potesse giustificare un atto così efferato." Questa sensazione di essere colpevolizzata, pur essendo la vittima, è una delle esperienze più comuni e devastanti per le donne che subiscono violenza. Come sottolinea la psicologa e criminologa Roberta Bruzzone, esperta in violenza di genere, "la vittimizzazione secondaria, ovvero il trattamento subito dalla vittima durante il processo, può essere altrettanto traumatica quanto l'atto di violenza stesso." Bruzzone, in diverse interviste e pubblicazioni, ha evidenziato come il sistema giudiziario, spesso involontariamente, possa contribuire a perpetuare stereotipi e pregiudizi che danneggiano le vittime.

La relazione con Christian Sodano: un controllo soffocante

Desyrée descrive la sua relazione con Christian Sodano come una relazione breve, ma intensa, caratterizzata fin da subito da un atteggiamento possessivo e controllante da parte di lui. "Per me era un ragazzo con cui avevo una storia, come altri ce n’erano stati," spiega Desyrée, "ma per lui io ero altro: un oggetto, una cosa sua, una da controllare e con il futuro assieme già scritto." Questa visione della donna come proprietà, come oggetto da possedere e controllare, è alla base di molte forme di violenza di genere. La decisione di Desyrée di interrompere la relazione è stata vissuta da Sodano come un affronto, come una perdita di controllo che ha scatenato la sua furia omicida. Il sociologo Lorenzo Gasparrini, autore di numerosi saggi sulla violenza maschile contro le donne, sottolinea come "la violenza non è un raptus improvviso, ma il risultato di un processo culturale che legittima il dominio maschile e la svalutazione della donna."

Ricominciare a vivere: un percorso difficile

La vita di Desyrée è cambiata per sempre. Ha perso le persone a lei più care, ha subito un trauma inimmaginabile e ha dovuto affrontare un processo difficile e doloroso. Nonostante tutto, Desyrée trova la forza di andare avanti, di ricostruire la sua vita, di onorare la memoria della madre e della sorella. "Mi sono fatta forza per questa giornata simbolica, mi sono detta che ricordare è importante," afferma Desyrée. Il suo racconto è un esempio di resilienza, di coraggio e di determinazione. È un invito a non arrendersi, a non tacere, a lottare contro ogni forma di violenza e discriminazione.

Un appello alla società

Desyrée lancia un appello alla società, affinché si prenda coscienza della gravità del problema della violenza di genere e si agisca concretamente per prevenirla e contrastarla. "Si dice sempre, ad ogni donna uccisa, che deve essere l’ultima: ma poi non è mai così e quindi non possiamo far altro che ricordare," afferma Desyrée. La sua voce si unisce a quella di tante altre donne che hanno subito violenza, donne che chiedono giustizia, rispetto e protezione. È necessario un cambiamento culturale profondo, un cambiamento che parta dall'educazione, dalla sensibilizzazione e dalla lotta contro gli stereotipi di genere. Solo così si potrà costruire una società più giusta e più sicura per tutte le donne.

Questo articolo è stato scritto utilizzando le seguenti fonti:

Commenti

Caricamento commenti…