Il verdetto inevitabile: gli azzurri ancora ai spareggi
La strada verso il Mondiale 2026 passa ancora una volta dai playoff. L'Italia di Luciano Gattuso non è riuscita a conquistare la qualificazione diretta alle fasi finali, terminando il girone di qualificazione europeo al secondo posto con 18 punti, alle spalle della Norvegia. Le due sconfitte consecutive contro i norvegesi hanno definitivamente chiuso le porte a una qualificazione agevole, costringendo gli azzurri a un nuovo percorso a ostacoli. Oggi, giovedì 20 novembre, a Zurigo alle ore 13, il sorteggio dei playoff europei rivelerà l'avversaria che affronterà l'Italia nella semifinale. Un momento cruciale che rappresenta l'ennesimo capitolo di una stagione deludente per il calcio italiano, già segnato da due precedenti fallimenti negli spareggi mondiali nel 2018 e nel 2022.
Come funziona il sorteggio e le possibili avversarie
Il sistema dei playoff per il Mondiale 2026 prevede una struttura articolata in quattro fasce, da cui usciranno le quattro nazionali europee qualificate per la rassegna iridata in programma negli Stati Uniti, Canada e Messico. L'Italia, grazie al miglior ranking FIFA tra le sedici pretendenti, è stata inserita nella prima fascia insieme a Danimarca, Turchia e Ucraina. Questo vantaggio garantisce agli azzurri di giocare la semifinale in casa, in gara secca, affrontando una delle quattro nazionali ripescate dalla Nations League 2024/25, tutte inserite nella quarta fascia. Le possibili avversarie della semifinale sono Svezia, Romania, Macedonia del Nord e Irlanda del Nord. Un elenco che evoca spettri del passato: proprio la Svezia eliminò l'Italia nei playoff del 2018, mentre la Macedonia del Nord compì l'impresa nel 2022. Se gli azzurri dovessero superare la semifinale, l'eventuale finale si giocherebbe ancora in casa contro una delle squadre della seconda o terza fascia, con sedi ancora da definire tra Bergamo per la semifinale e Torino, Udine o Bari per l'eventuale finale.
La crisi strutturale del calcio italiano
Dietro questa nuova débâcle si cela una problematica ben più profonda che va oltre il semplice risultato sportivo. Tre spareggi mondiali in tre cicli consecutivi rappresentano un campanello d'allarme che non può essere ignorato. Il calcio italiano, che vanta quattro titoli mondiali nella sua storia, si trova oggi in una dimensione completamente diversa, costretta a giocare per non perdere piuttosto che per vincere. Le responsabilità sono molteplici e distribuite. La gestione dei settori giovanili necessita di una rivoluzione strutturale profonda, con la riduzione delle categorie d'età e l'abbandono degli stage delle nazionali che illudono centinaia di giovani talenti senza fornire loro reali opportunità di crescita. Parallelamente, il rapporto tra la Federcalcio e i club professionistici rimane conflittuale: gli interessi dei club non coincidono con quelli della federazione, creando una frattura che indebolisce l'intero sistema. La mancanza di una visione unitaria e di azioni concrete ha trasformato il calcio italiano da potenza mondiale a semplice comparsa sulla scena internazionale.
Cosa aspettarsi dai playoff
L'Italia dovrà affrontare il sorteggio con realismo e determinazione. Una semifinale in casa rappresenta un'opportunità concreta, ma non una garanzia, soprattutto considerando i precedenti fallimenti contro avversarie di fascia inferiore. Luciano Gattuso e il suo staff dovranno preparare una strategia meticolosa, sfruttando il vantaggio del campo e la qualità tecnica della squadra per evitare l'ennesima eliminazione prematura. Il cammino verso Washington del 5 dicembre, data fissata per la finale mondiale, passa attraverso questi spareggi che rappresentano l'ultima spiaggia per una nazionale che non può permettersi altri fallimenti. La pressione è enorme, ma è proprio in questi momenti che il calcio italiano deve dimostrare di possedere ancora quella resilienza e quella qualità che l'hanno reso grande nel passato.
