Educazione affettiva, arrivano le prime aule dedicate

Pubblicato: 19/11/2025, 16:11:133 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Educazione affettiva, arrivano le prime aule dedicate

Un nuovo spazio per le emozioni

Nasce "Spazio Emozione", un progetto innovativo che trasforma le scuole italiane introducendo aule dedicate all'educazione affettiva. L'iniziativa rappresenta un cambio di paradigma nella didattica contemporanea, riconoscendo che imparare a riconoscere e gestire le emozioni è fondamentale per lo sviluppo equilibrato degli studenti. Le prime aule apriranno tra marzo e aprile 2026 presso l'Istituto Comprensivo Via Luca Ghini di Roma e l'Istituto Comprensivo Edmondo De Amicis di Grottaglie, in provincia di Taranto. Questi spazi rappresentano un'opportunità concreta per affrontare tematiche cruciali come la prevenzione della violenza di genere, partendo dal presupposto che una gestione consapevole delle emozioni sia il fondamento di relazioni sane e rispettose.

Dalla teoria alla pratica scolastica

Il progetto, promosso da ScuolAttiva Onlus, una cooperativa sociale attiva da oltre vent'anni nel campo dell'educazione, si distingue per il suo approccio concreto e inclusivo. Secondo Simona Frassone, Presidentessa di ScuolAttiva, l'obiettivo è ambizioso: "Educare all'affettività significa investire sul futuro del Paese, per questo vogliamo che ogni scuola italiana, a partire da quelle più vulnerabili, possa dotarsi di un'Aula delle Emozioni". Questa dichiarazione sottolinea come l'educazione affettiva non sia un lusso riservato a poche istituzioni, bensì un diritto che dovrebbe essere garantito a tutti gli studenti, specialmente in contesti sociali più fragili. Le aule dedicate diventano così spazi dove le parole costruiscono ponti anziché muri, creando ambienti sicuri per l'espressione e la comprensione emotiva.

Un supporto scientifico e istituzionale

L'iniziativa non è priva di fondamenta scientifiche. Il progetto beneficia del contributo della Fondazione Libellula, organizzazione riconosciuta per le sue ricerche e interventi nel campo della prevenzione della violenza di genere e dell'educazione emotiva. Inoltre, l'iniziativa gode del patrocinio dell'Assessorato alle Attività Produttive, Pari Opportunità e Attrazione Investimenti di Roma Capitale, segnale di un riconoscimento istituzionale importante. Il supporto di Boeing Italia come partner principale dimostra come il progetto abbia attratto l'attenzione del settore privato, interessato a investire in educazione e sviluppo sociale. Questa convergenza di attori pubblici, privati e del terzo settore rappresenta un modello virtuoso di collaborazione per affrontare sfide educative complesse.

Prevenzione della violenza attraverso l'educazione emotiva

La connessione tra educazione affettiva e prevenzione della violenza di genere non è casuale. Ricerche nel campo della psicologia dello sviluppo evidenziano come la capacità di riconoscere, nominare e gestire le emozioni sia strettamente correlata a comportamenti relazionali più consapevoli e rispettosi. Le aule dedicate si propongono di insegnare agli studenti a trasformare le emozioni in relazioni costruttive, fornendo strumenti concreti per affrontare conflitti, frustrazioni e tensioni senza ricorrere a forme di violenza. Questo approccio preventivo, che agisce a monte del problema, rappresenta un'evoluzione significativa rispetto a interventi puramente repressivi o tardivi.

Una sfida per il sistema scolastico italiano

L'implementazione di questi spazi pone interrogativi interessanti sul futuro della scuola italiana. Come verranno formati gli insegnanti per gestire questi ambienti? Quali metodologie didattiche verranno adottate? Come si integreranno le aule delle emozioni nel curriculum tradizionale? Queste domande riflettono la complessità di un cambiamento sistemico che richiede non solo risorse materiali, ma anche investimenti nella formazione del personale scolastico e nella riprogettazione degli spazi educativi. Il successo del progetto dipenderà dalla capacità di trasformare un'esperienza pilota in un modello replicabile e sostenibile su scala nazionale, garantendo che l'educazione affettiva non rimanga un'eccezione, ma diventi parte integrante dell'offerta formativa di ogni istituto.

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