Il fenomeno del dimagrimento farmacologico
Negli ultimi anni, il semaglutide e il suo farmaco commerciale più noto, Ozempic, sono diventati protagonisti di una tendenza crescente e controversa legata alla perdita di peso. Originariamente sviluppati per il trattamento del diabete di tipo 2, questi farmaci agiscono come analoghi del recettore GLP-1, modulando il senso di fame e aumentando la sazietà. Questa caratteristica ha spinto molti a utilizzarli al di fuori delle indicazioni ufficiali, trasformandoli in una sorta di "moda" semiclandestina per dimagrire rapidamente. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha registrato un aumento del 78,7% nelle vendite di analoghi GLP-1 con ricetta bianca, destinata a usi non strettamente terapeutici, mentre la ricetta rossa rimane riservata ai pazienti diabetici. Il costo elevato, che varia tra i 170 e i 300 euro mensili, non ha però frenato la domanda, alimentata da una diffusione spesso non ufficiale e da un interesse mediatico crescente. Questo fenomeno solleva questioni importanti sul piano sanitario e sociale, soprattutto in assenza di un controllo medico rigoroso.
Meccanismo d’azione e usi clinici
Il semaglutide è un agonista del recettore del GLP-1 (glucagon-like peptide-1), un ormone che regola la glicemia e l’appetito. In ambito diabetologico, il farmaco migliora il controllo glicemico e riduce il rischio di complicanze cardiovascolari. Tuttavia, la sua capacità di ridurre l’appetito e di aumentare la sensazione di sazietà ha portato a sperimentazioni e successi nel trattamento dell’obesità. Studi clinici pubblicati su riviste autorevoli come il New England Journal of Medicine hanno dimostrato che il semaglutide può indurre una perdita di peso significativa, superiore al 10% del peso corporeo in un anno, nei pazienti obesi o sovrappeso con comorbidità. Questi risultati hanno spinto le autorità sanitarie di alcuni Paesi a estendere le indicazioni del farmaco anche per la gestione dell’obesità, ma con criteri rigorosi e sotto stretto controllo medico.
Rischi e criticità della diffusione non regolamentata
L’uso non autorizzato di semaglutide e Ozempic per finalità estetiche o di dimagrimento rapido comporta rischi non trascurabili. Il farmaco, somministrato tramite iniezioni sottocutanee settimanali, può causare effetti collaterali come nausea, vomito, pancreatite e alterazioni gastrointestinali. Inoltre, l’assenza di un monitoraggio medico adeguato può portare a complicazioni anche gravi, soprattutto in soggetti con patologie non diagnosticate. La diffusione “semiclandestina” di questi farmaci è favorita da una rete di prescrizioni off-label e da un mercato parallelo che aggira i canali ufficiali. Questo fenomeno è stato evidenziato anche da esperti come il professor Giuseppe Sesti, diabetologo e presidente della Società Italiana di Diabetologia, che mette in guardia contro l’uso indiscriminato e senza supervisione medica. Inoltre, l’uso improprio rischia di creare una falsa percezione che la perdita di peso possa essere ottenuta facilmente e senza sforzi, trascurando l’importanza di un approccio multidisciplinare che includa dieta, attività fisica e supporto psicologico.
Impatto sociale e culturale della moda delle punture
La popolarità di semaglutide e Ozempic riflette anche un più ampio fenomeno culturale legato alla pressione sociale verso la magrezza e alla ricerca di soluzioni rapide per il controllo del peso. Personaggi pubblici e influencer hanno contribuito a diffondere l’immagine di questi farmaci come “miracoli” per dimagrire, alimentando un mercato che sfugge a un reale controllo sanitario. Tuttavia, come sottolinea la dottoressa Maria Grazia Riva, endocrinologa e ricercatrice, questa tendenza rischia di banalizzare una problematica complessa come l’obesità, che richiede un approccio personalizzato e integrato. L’uso di farmaci come il semaglutide deve essere sempre accompagnato da una valutazione clinica approfondita e da un percorso di cura strutturato, pena il rischio di effetti collaterali e di ricadute nel lungo termine. Inoltre, il costo elevato e la difficoltà di accesso attraverso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) creano disparità nell’uso di questi trattamenti, alimentando un mercato privato che può sfociare in abusi e in un uso non etico del farmaco. L’attenzione mediatica e la regolamentazione normativa saranno fondamentali per garantire un uso responsabile e sicuro di questi potenti strumenti terapeutici.
Verso un uso consapevole e regolamentato
La sfida per il futuro sarà quella di bilanciare l’efficacia terapeutica del semaglutide e di farmaci simili con la necessità di evitare derive pericolose legate all’uso non autorizzato. Le istituzioni sanitarie, i medici e i pazienti devono lavorare insieme per promuovere una cultura della salute basata sulla conoscenza, sulla prevenzione e sul rispetto delle indicazioni scientifiche. La ricerca continua a esplorare nuovi farmaci e strategie per il trattamento dell’obesità, ma il successo di questi trattamenti dipenderà sempre dalla capacità di integrarli in un percorso di cura globale e personalizzato. Solo così si potrà evitare che una moda farmacologica diventi un rischio per la salute pubblica.
