L’assedio di Pokrovsk: una svolta strategica
La battaglia per Pokrovsk, città simbolo della resistenza ucraina nella regione di Donetsk, sta assumendo contorni drammatici e decisivi. Secondo le ultime analisi di esperti militari e le dichiarazioni ufficiali delle forze armate ucraine, la Russia ha intensificato l’offensiva con una nuova strategia che sta cambiando le dinamiche del conflitto. Dopo lo sfondamento di Avdiivka nel 2024, le truppe russe hanno lentamente avanzato verso Pokrovsk, isolando la città e rendendo quasi impossibili le evacuazioni civili. Il Ministero della Difesa ucraino ha confermato che circa 300 soldati russi si trovano già all’interno della città, anche se i combattimenti sono ancora in corso e la situazione rimane fluida. La tattica russa si è evoluta: invece di attacchi frontali massicci, Mosca punta su droni, piccoli gruppi d’assalto e mezzi improvvisati. Questo approccio permette di aggirare le linee difensive ucraine e di infiltrarsi nelle zone controllate da Kiev, sfruttando la difficoltà di coordinamento e la carenza di risorse. Secondo fonti militari, la caduta di Pokrovsk sarebbe la conquista più importante per la Russia dai tempi di Bakhmut, nel maggio 2023, e aprirebbe un varco nella linea di fortificazioni costruite dall’esercito ucraino dopo gli scontri del 2014 con i separatisti filorussi.
La nuova strategia russa e le difficoltà ucraine
La battaglia per Pokrovsk rivela un drastico cambio di tattica da parte delle forze russe. L’uso massiccio di droni, sia per attacchi diretti che per ricognizione, unito all’impiego di piccoli gruppi d’assalto, sta mettendo a dura prova le difese ucraine. Le forze di Kiev, sempre più isolate, lottano per mantenere il controllo della città, ma le evacuazioni sono diventate quasi impossibili e il fronte si sta restringendo. Un video verificato e geolocalizzato a pochi chilometri da Pokrovsk mostra come la Russia stia adattando continuamente i propri metodi per affrontare la guerra, sfruttando la mobilità e la flessibilità dei droni e dei mezzi improvvisati. Secondo il portavoce della Guardia Nazionale, Ruslan Muzychuk, Pokrovsk è uno degli ultimi bastioni ucraini nella regione di Donetsk e la maggiore intensità di combattimenti e attacchi aerei si registra proprio qui. L’offensiva russa non si limita a Pokrovsk: attacchi con droni e missili sono stati segnalati anche in altre regioni, tra cui Kharkiv, Zaporizhzhia, Dnipro e Kherson. Le forze ucraine hanno riferito di aver abbattuto 139 droni su 176 lanciati durante la notte, ma la pressione è costante e il rischio di perdere la città è sempre più concreto.
Le conseguenze umanitarie e strategiche
La situazione umanitaria a Pokrovsk è critica. Le evacuazioni sono quasi impossibili a causa dei continui bombardamenti e dell’isolamento della città. I civili rimasti sono esposti a gravi rischi, e le infrastrutture sono state pesantemente danneggiate. Secondo il vice primo ministro e responsabile delle Infrastrutture, Oleksii Kuleba, gli attacchi alla rete dall’inizio del 2025 hanno causato danni per un totale di un miliardo di dollari, e negli ultimi tre mesi gli attacchi sono triplicati. La perdita di Pokrovsk avrebbe conseguenze strategiche importanti: aprirebbe un varco nella linea di fortificazioni ucraine e potrebbe accelerare l’avanzata russa verso altre città chiave. La caduta di Pokrovsk sarebbe anche una vittoria simbolica per Mosca, il più grande successo sul campo dal 2023 a oggi. Secondo i soldati ucraini, la Russia sarebbe disposta a sacrificare due soldati pur di farne entrare uno nella città, dimostrando la determinazione di Putin a ottenere risultati tangibili. Tuttavia, il prezzo da pagare è alto, e il Cremlino non intende demordere nonostante le perdite.
Le prospettive future e gli sforzi diplomatici
Nonostante la situazione critica, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a esprimere fiducia nella resistenza delle forze armate e nell’appoggio internazionale. Nel suo ultimo discorso serale, Zelensky ha annunciato che l’Ucraina presto riceverà nuovi sistemi di difesa aerea e aerei da combattimento dai Paesi alleati, in particolare dalla Francia. Ha anche ribadito l’impegno per la ripresa dei negoziati e lo scambio di prigionieri, sottolineando l’importanza del dialogo internazionale per trovare una soluzione al conflitto. Intanto, il governo di Zelensky continua a montare il caso della corruzione, con richieste di dimissioni di un altro viceministro. La situazione interna è complessa, ma la priorità rimane la difesa del territorio e la protezione dei civili. La battaglia per Pokrovsk è solo l’ultimo capitolo di un conflitto che sta cambiando le sorti dell’Europa orientale, e le prossime settimane potrebbero essere decisive per il futuro dell’Ucraina.
