Cina impone tasse portuali alle navi Usa: tensioni economiche globali

Pubblicato: 14/10/2025, 11:00:424 min
Scritto da
Redazione
Categoria: News
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Cina impone tasse portuali alle navi Usa: tensioni economiche globali

L’inizio di una nuova fase di tensioni commerciali

La Cina ha ufficialmente introdotto tasse portuali speciali sulle navi di proprietà, gestione o bandiera statunitense che attraccano nei suoi porti, dando il via a una nuova escalation nelle tensioni economiche tra i due Paesi. La misura, annunciata dal Ministero dei Trasporti cinese e entrata in vigore il 14 ottobre 2025, prevede un’imposta iniziale di 400 yuan per tonnellata netta (circa 56 dollari), destinata a salire progressivamente fino a 1.120 yuan entro il 2028. Il provvedimento colpisce anche le navi costruite negli Stati Uniti o controllate da società americane per più del 25%, configurandosi come una risposta speculare alle tasse portuali statunitensi sulle navi cinesi, in vigore dallo stesso giorno. L’obiettivo dichiarato di Pechino è quello di «difendere la sovranità economica e tutelare l’industria navale nazionale dall’impatto delle misure statunitensi basate sulla cosiddetta Section 301, che accusano la Cina di pratiche commerciali sleali nei settori della cantieristica, della logistica e del trasporto marittimo Corriere.it.

Dettagli tecnici e impatti sulle compagnie di navigazione

Le tasse portuali imposte da Pechino colpiscono tutte le navi americane idonee che fanno scalo nei porti cinesi, includendo quelle di proprietà, gestione o bandiera statunitense, così come le navi costruite negli Usa o controllate da aziende americane con una quota superiore al 25%. Il regime tariffario prevede un aumento graduale dell’imposta fino al 2028, passando da 56 a circa 157 dollari per tonnellata netta. Secondo le stime, per un portacontainer medio con una capacità di 10.000 TEU (venti piedi equivalent unit), i costi supplementari potrebbero superare il milione di dollari a viaggio, con un potenziale impatto significativo sulle rotte commerciali transpacifiche. Le compagnie di navigazione si trovano quindi costrette a rivedere le proprie strategie di posizionamento delle flotte e le rotte di trasporto, cercando di minimizzare gli effetti delle nuove tariffe laRegione.ch e TrasportoEuropa.it.

Reazioni politiche e diplomatiche

Dietro questa stretta reciproca, fonti diplomatiche citate da agenzie internazionali evidenziano la volontà della Cina di rispondere con fermezza all’inasprimento delle tariffe statunitensi, specialmente dopo l’annuncio di dazi al 100% su alcuni beni cinesi, in particolare quelli legati all’export di terre rare, risorsa strategica per la tecnologia avanzata. Il Ministero dei Trasporti cinese ha accusato gli Stati Uniti di violare i principi del commercio internazionale e l’Accordo sui trasporti marittimi tra Cina e Usa, sottolineando come le misure statunitensi compromettano «gravemente la stabilità della catena di approvvigionamento globale e minino l’ordine economico-commerciale internazionale. Pechino ha definito la propria contromisura come una «sfida aperta, segnalando però la determinazione a «combattere fino alla fine per tutelare i propri interessi QuiFinanza e Corriere del Ticino.

Conseguenze per il commercio globale e scenari futuri

L’imposizione di tasse portuali incrociate tra le due maggiori economie mondiali rischia di acuire le tensioni nella catena logistica globale, con possibili ripercussioni su prezzi e disponibilità di merci, soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnologico e strategico. Gli operatori del settore navale e del trasporto marittimo stanno valutando strategie di adattamento, tra cui lo spostamento delle navi su rotte alternative o la modifica delle flotte per minimizzare l’impatto dei dazi. Gli analisti sottolineano come questa escalation rappresenti un rischio per la stabilità economica mondiale, in un quadro già segnato da incertezze geopolitiche e da una crescente rivalità tra Stati Uniti e Cina. La situazione rimane fluida, con possibili ulteriori sviluppi a seconda dell’evoluzione delle politiche commerciali di entrambi i Paesi Shipping Italy.

L’importanza della diplomazia economica

In questo contesto, la diplomazia economica assume un ruolo cruciale per evitare un’escalation incontrollata. La negoziazione di accordi bilaterali più equilibrati e l’adesione a norme internazionali condivise sono fondamentali per garantire un commercio marittimo stabile e sostenibile. La comunità internazionale osserva con attenzione le mosse di Pechino e Washington, consapevole che un conflitto prolungato tra le due potenze potrebbe avere effetti devastanti sulla crescita globale e sulla sicurezza delle catene di approvvigionamento. La sfida sarà trovare un equilibrio tra la tutela degli interessi nazionali e la cooperazione multilaterale, per garantire un sistema commerciale che favorisca la crescita economica e la stabilità geopolitica PortNews.

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